Regia di Dennis Gansel vedi scheda film
Germania. Oggi. In un liceo il professor Rainer Wenger tiene un corso lungo una settimana sull’Autocrazia, ovvero una forma di governo in cui un singolo individuo detiene un potere illimitato. Nella settimana di autogestione il professore propone un esperimento: egli si comporterà come un leader di un regime totalitario e gli allievi potranno seguirlo e lasciare il corso. Dopo un’iniziale perplessità la quasi totalità degli allievi partecipa a questa sorta di “gioco di ruolo”, lasciandosi coinvolgere più del dovuto, arrivando a portare “l’onda” (questo il nome dato al “movimento”) fuori dalla classe, fino a lasciarsi travolgere da essa, in un finale dalle tragiche conseguenze. Si tratta di un film sul disagio giovanile, su una generazione cui manca “qualcosa che crei coesione, un obiettivo comune”, un film che pone degli interrogativi, che porta a chiedersi dove finisca lo spirito di corpo, la disciplina e dove inizi invece l’intolleranza e il fanatismo. Che fa riflettere su come un movimento che crea coesione, abbatte le differenze sociali e l’effimero, possa scadere nel rifiuto del diverso. E fa riflettere il fatto che a trasformarsi nel leader del gruppo sia un professore dal passato anarchico e libertario.Ovvero quanto sia più facile farsi travolgere dagli eventi se l’individuo è un marginale, un disadattato. Azzeccata la colonna sonora e il ritratto di una gioventù non ancora bruciata.
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