Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
VOTO : 6+.
“Baaria” doveva essere l’occasione del grande rilancio internazionale per il “nostro” Giuseppe Tornatore, purtroppo il film, tra aspetti positivi ed altri negativi, rimane nel limbo di quelle pellicole che avrebbero potuto essere grandi, ma che alla fine, per diverse cose, non lo sono.
Di positivo c’è senza dubbio l’idea di un cinema pensato in grande, sempre più raro da realizzare in Italia, di negativo un’approssimazione nella direzione della storia che rimane una sgradita costante per lunghissimi tratti.
La storia è ambientata a Bagheria, protagonista una famiglia raccontata per tre generazioni (dagli anni trenta agli anni ottanta).
Si parte dagli anni del fascismo, dove Cicco è un modesto pastore, poi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, suo figlio Peppino (Francesco Scianna) si avventura nella vita politica, iscrivendosi al partito comunista.
S’innamora e, dopo tanta fatica (la sua militanza politica e la scarsa posizione sociale non lo aiutano), riesce a sposarsi con la donna che ama (Margareth Madè), creando una bella ed amplia famiglia.
Non è facile raccontare la trama di questa faticosa avventura familiare che si svolge a cavallo di cinquant’anni, nella quale si mostra tanto, ma raramente si segnalano eventi, anche intimi, in grado di meritarsi un sincero ricordo (in generale si trovano interessanti e lontane usanze proprie dei luoghi).
I momenti che funzionano meglio sono quelli vissuti, in tutti i periodi, con gli occhi dei più giovani, mentre la storia dei due protagonisti scorre lieve, ma senza sussulti particolari (momento più emozionante, l’annuncio dell’arrivo dell’ultimo figlio con un grande abbraccio familiare).
Ed anche il vastissimo cast, viene usato quasi solamente per fugaci comparsate, molte delle quali sono anche difficili da ricordare, un po’ per quantità ed un po’ per qualità.
Insomma questi difetti sono abbastanza gravi e generati da un lavoro a monte lacunoso nel mettere insieme tante, troppe, cose che prese a piccoli compartimenti hanno spesso le loro motivazioni, ma poi, considerate in un unico insieme, manca il guizzo, ma anche un’efficace coesione (per affrontare un tragitto del genere occorreva una dimensione ben superiore ai 150 minuti effettivi).
Così a sorreggere la pellicola ci pensa soprattutto la confezione, forse un po’ patinata, ma anche assai bella sotto diversi punti di vista.
Dunque direi che questo “Baaria”, nonostante un buon successo ai botteghini nostrani, è un film destinato ad essere dimenticato nel tempo (al contrario de “La meglio gioventù”, giusto per citare un film che ha scelto un racconto lungo analogo), perché incompleto, anche se rimane affascinante per diversi riquadri creati con grande cura e sentimento sincero.
VOTO : 6+.
Regia da apprezzare per una visione di cinema pensata in grande che però latita troppo nella coesione di una storia molto ampia.
Peccato perchè il cuore ce l'ha messo, forse si è lasciato prendere la mano curando molto i singoli scenari senza poi riuscire ad integrarli al meglio.
VOTO : 6,5.
Buona presenza, dimostra di avere carattere e di saperci fare.
VOTO : 6.
Non male, ma nella sua parte si poteva trovare di meglio.
VOTO : 6.
Sufficiente.
VOTO : S.V.
Mi è sfuggita ...
VOTO : S.V.
Comparsata più veloce della luce.
VOTO : S.V.
Ogni tanto compare per pochi secondi.
VOTO : S.V.
Una sola scena, rapidissima, per lui.
VOTO : S.V.
C'è, ma è come se non ci fosse.
VOTO : S.V.
Macchietta costantemente presente sullo sfondo.
VOTO : S.V.
Mi è sfuggito ...
VOTO : 6++.
Forse è un pò la sorpresa, anche se quando fa troppo il serio, mi veniva automatico aspettarmi una battuta comica.
VOTO : 6.
Sufficiente.
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