Regia di Reinhard Klooss, Holger Tappe vedi scheda film
Con un ritardo di due anni, riesumato per la calura estiva, arriva un cartoon tedesco in animazione digitale, Impy e il mistero dell’isola magica. La tecnica è anni luce lontana da quella americana e i due anni di magazzino non gli hanno giovato: gli sfondi risultano piatti e poco animati, inoltre il numero dei personaggi è assai limitato. Sarebbe in fondo poco importante se il film fosse qualcosa di più di una stucchevole banalità contro la caccia tratta dai romanzi, fortunati in patria, di Max Kruse. Un uovo ibernato in tempi preistorici finisce su un’isola tropicale dove vivono pochi animali parlanti e un professore umano. Ne emerge Impy, un piccolo dinosauro con due alette, incapace di volare ma svelto ad apprendere. Giunge notizia della rarissima creatura a un monarca caduto in disgrazia, appassionato cacciatore di specie in via d’estinzione e con giusto un buco sul muro dove appendere una nuova testa... Costruito in buona parte come un susseguirsi di brevi scene che si vorrebbero divertenti, il risultato è sconnesso, sconsolante per un adulto e pure per un ragazzo. Solo i più piccoli potranno affezionarsi a Impy e dubitiamo che anche per loro la visione sarà memorabile.
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