Regia di Robert Wise vedi scheda film
Strano a dirsi, questo film è tutt'altro che prevedibile per uno spettatore moderno abituato al cliché del teppista di strada che prende la via del successo ma perde se stesso. Qui è l'esatto opposto, Rocky Graziano non finisce in mezzo ad orge con ragazzette succinte, non si ubriaca di soldi e non perde la tenacia e la grinta. E' un eroe vero, uno di quelli che navigano a vele spiegate verso il lieto fine, eppure nell'incontro con Zale c'è tensione ed attesa e nessuna prevedibilità e lo stesso dicasi per il tormento che precede lo stesso, il dubbio di truccare l'incontro e dare ragione a chi lo accusa così da sentirsi legittimati se non persino vendicati. No, assolutamente non c'è nulla di prevedibile in questo film e suona quasi strano dirlo perché tirando le somme, in fondo, era già tutto scritto. Per cui resta solo un'alternativa: Wise è stato bravo. Newman ha grinta e fascino da vendere e fa suo un ruolo destinato a Dean, la regia è fresca ed agile e le scazzottate discretamente credibili se non addirittura verosimili a paragone di quelle del Rocky più famoso. Forse qualche lungaggine di troppo, qualche ingenuità nelle tecniche di boxe ed un doppiaggio del napoletano che fa un po' sorridere ma sono dettagli, il film è decisamente ben fatto.
Inizia bene con Perry Como ma poi sparisce nel nulla.
Ottima prova.
Bravo davvero.
Brava.
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