Regia di Robert Wise vedi scheda film
Solido dramma d'ambiente pugilistico. La trama, tratta dalla biografia del vero Rocky Graziano, poteva incappare in una messinscena effettistica o strappalacrime, ma la capacità di Wise e la sobrietà recitativa di Paul Newman (che non esagerò quanto appreso all'Actor's Studio), nonché l'ironica personalità del caratterista wellesiano Everett Sloane (il manager Cohen) fanno di questo film un riuscito dramma a fine lieto ma non edulcorato: appena conquistato il titolo, il buon Graziano, temprato dalla dura vita dei ghetti, sa che lo perderà presto. Il film "Rocky" di Avildsen (il primo della saga, l'unico davvero valido) deve molto a questo modello.
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