Regia di Costas Kapakas vedi scheda film
Il film è uscito in Grecia per il Natale del 2006. Il trailer italiano spaccia Maria Grazia Cucinotta come star dell’incredibile pellicola, ma in realtà appare solo in due scene nei panni della prostituta Uranya, con tanto di autoreggenti e di gambe pronte ad aprirsi ai sogni e ai bisogni di adulti e ragazzini che abitano un villaggio della Grecia del 1969. L’uomo sta per mettere il primo piede sulla Luna e i colonnelli stanno per mettere in galera tutti coloro che odorano di comunismo. Tra Mediterraneo di Salvatores e Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore, la fatica (per lo spettatore) avanza con l’incedere del folklorismo più volgare e quasi razzista, nel senso che i greci paiono più o meni deficienti, malgrado al timone di regia e copione ci sia Costas Kapakas, che dovrebbe pregare per evitare di essere accusato di plagio dai registi sopranominati. Il tutto con gli occhi di un manipolo di fanciulli, alle prese con le iniziazioni dell’adolescenza, e con le “fantastiche” utopie che li proiettano nell’univeso. Imbarazzante. A.F.
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