Regia di Jan Sverak vedi scheda film
Josef Tkaloun (Zdenek Sverak) è un professore di letteratura che decide di lasciare l'insegnamento perchè non si ritiene più capace di comunicare con i suoi alunni. Non ha però affatto intenzione di vivere da pensionato e trova lavoro in un grande magazzino come addetto al ritiro dei vuoti a rendere.
Bella commedia sulla terza età, leggera e briosa, ambientata in una Praga "proletaria" dove la pacata gentilezza della sua gente fa da corollario al vitalismo accellerato di Josef. Diretto con sobria eleganza da Jan Sverak (figlio del protagonista e sceneggiatore Zdenek), "Vuoti a rendere" arriva a conclusione di una sorta di trilogia autobiografica della sua famiglia cominciata con "Scuola elementare"(candidato agli Oscar) e proseguita con "Kolya"(Oscar come miglior film straniero). I vuoti a rendere del titolo danno l'idea di qualcosa che è riciclabile e quindi di qualcosa che è rimesso alla sensibilità di terzi se vuole continuare il suo ciclo di vita. Josef gioca d'anticipo e decide di mettersi in proprio, sicchè sulla questione su cosa sia meglio fare una volta superati i sessantanni tra, andare ai giardinetti a leggere il giornale o mettersi su una bici da corsa per fare il corriere oppure, tra andare al supermercato a fare la spesa o rivolgersi al direttore per cercarvi un impiego, Josef ha già deciso e prosegue diritto per la sua strada anche se questo può significare mettere in crisi un matrimonio che dura da quarant'anni. Lui scopre dietro quel banco dove si consegnano bottiglie vuote il piacere sano di comunicare con i clienti che vi si susseguono, di scambiarsi pensieri in libertà. La sua postazione sembra un osservatorio sulle anime in pena e lui vi scopre divertito il gusto di aggiustare i cocci di qualche vita andata a male, di riempire vuoti esistenziali. Josef è l'antitesi della passività piagnucolosa dei suoi coetanei e si rapporta alla vita con lo stato d'animo di chi non ha smesso di trovare piacere nelle piccole cose, di rendersi utile agli altri e ha la baldanza di chi gigioneggia con le donne al solo scopo di farne le protagoniste dei suoi sogni erotici (la qual cosa sembra un omaggio al Fellini di 8e1/2). Il comportamento di Josef è quello di chi sa che, in una società che rifiuta gli scarti, per il riciclo virtuoso dei sentimenti è sempre meglio affidarsi alla contradittorietà dell'uomo che alla fredda perfettibilità delle macchine. Commedia soavemente profonda.
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