Regia di Jan Sverak vedi scheda film
Il tono della commedia è quello di un realismo fantastico e sognante. Del resto siamo nella magica Praga, che il regista mostra abilmente come città proletaria (lo scalo feroviario su cui si affaccia la casa del protagonista - il supermercato e gli anziani poveri che lo frequentano) ammantata di nobiltà e bellezza (le immagini del castello, presenza affascinante che si indovina tra la nebbia e la neve). Dalla realtà (il lavoro di insegnante frustrato e sottopagato - la casa misera e i problemi della famiglia) il protagonista evade nel sogno erotico. Un nuovo lavoro, quanto di più umile (l'uomo dei vuoti a rendere in un supermercato) gli permette di dare sfogo alla propria vitalità e di crearsi una rete di simpatiche relazioni umane.. Ma verrà sostituito da una macchina; i sogni erotici non si realizzeranno; alla fine ritroverà avventurosamente l'unico valore di cui non avevamo dubitato fin dall'inizio: l'amore della moglie. E' qualcosa di più di un simpatico film sui problemi di un neopensionato: è il ritratto di un personaggio vero e forte, attorniato da altri caratteri riusciti e da un ambiente sociale delineato con acume.
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