Regia di Stuart Townsend vedi scheda film
Valido docufilm, importante storicamente per la contemporaneità.
In effetti non sarebbe un documentario, ma lo richiama da vicino, per l’aderenza ai fatti. Quanto poi è aggiunto dalla sceneggiatura (scritta dall’attore Stuart Townsend, che questo film ha anche prodotto e diretto), impreziosisce in modo intelligente il quadro, portando lo spettatore all’interno della vita quotidiana di chi è stato coinvolto in quei fatti, a loro modo epocali – ed è triste che siano stati così isolati, anziché essere qualcosa di quotidiano, che avrebbe imposto a classi dirigenti così inique un inevitabile cambiamento immane (al netto della condanna della violenza, che a breve citiamo).
Forse il sonoro e il doppiaggio sarebbero potuti essere più incisivi nella versione italiana. Del resto è anche grottesco il titolo italiano: non sembra del resto improbabile che l’industria cinematografica, in quanto industria - perciò asservita e/o funzionale allo strapotere capitalistico - sia caduta nel demerito di annacquare il titolo originario - e del tutto legittimamente spendibile qui da noi, senza alcun eccesso – di “battaglia a Seattle”, preferendo un ben più generico “Nessuno li può fermare”. Infatti, nella più genuina tradizione italiana - retorica, ingannatrice e imbelle - questo titolo evoca chissà quali poteri: quando in realtà si fa riferimento solo a delle intenzioni, pur nobili, ma destinate a un fiasco reale – per quanto restino lodevoli, in quanto portate avanti da sparute minoranze, nonostante avrebbero dovuto aderire delle maggioranze ben nutrite, nel proprio interesse.
Comunque, sta di fatto che la denuncia è chiara: attraverso tante storie, del tutto verosimili, gli orrori e gli errori del capitalismo, che fanno arricchire pochissimi danneggiando moltissimi, risultano come è doveroso:
- dal rappresentante non corrotto di uno stato africano ovviamente danneggiato - ben deluso - alla giornalista che non ce la fa più – per esigenze di coscienza e moralità minime - a leccare i piedi dei suoi padroni ladri e criminali, anch’essa ben delusa;
- dal ricercatore esperto e serio di diritti umani - ben deluso - al sindaco che ancora crede in una vaga serietà rispetto alle promesse elettorali – subito rimangiate, per ragioni di consenso elettorale, che obbligano a calare le braghe dinanzi ai potenti che lo hanno fatto eleggere, ma che lo vedono solo come un burattino cui non conviene opporsi a politiche disumanizzanti (pena la fine della sua carriera);
- dagli attivisti non violenti, che colgono che solo la testimonianza impegnata e rischiosa - ma non violenta - è credibile, a quelli violenti, i black bloc che rovinano tutto (senza togliere il dubbio che alcuni di loro possano essere infiltrati per far passare dalla parte del torto chi lotta in modo non violento per delle cause giuste per ogni essere umano, e quindi per contribuire a screditarlo e isolarlo, così facendo; ma anche senza dimenticare che quel tipo di lotta a suo modo creò pressione, con una volenza che è da condannare – da una parte – ma che inoltre è incommensurabilmente minore di quella, attuate sulle masse, delle élite capitaliste che in quegli anni – gli anni ’90 – stravinsero con la globalizzazione, fino ai giorni nostri, del resto, purtroppo).
Il micro delle – pur importanti! - responsabilità individuali qui si fonde bene con il macro delle conseguenze vari livelli: il che è un fulcro del movimento no global, che qui ebbe la sua maggiore visibilità – quantunque non certo unica, a partire dalle manifestazioni in Australia di due anni prima, nel ’97.
Un movimento democratico, serio (in quanto non controllato da poteri governativi e soprattutto economici, nella menzogna in cui tale controllo eterodiretto usualmente accade) – e dunque in favore del semplice rispetto dei diritti umani che sono tuttora vincolanti, per fortuna, al netto anche di tante errate strumentalizzazioni di essi – che dovrebbe essere la norma: e invece è l’eccezione. Tragicamente. Ben 30 anni dopo, quasi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta