Regia di Stuart Townsend vedi scheda film
VOTO : 6++.
Come ci viene specificato a capo dei titoli di apertura, questo film si basa sui fatti realmente accaduti a Seattle nel 1999 durante la riunione della WTO, ma i personaggi e le loro vicende sono romanzati.
Quello che ne scaturisce è un mix di azioni coinvolgenti e filmati di repertorio, con una buona attenzione nel manifestare le ingiustizie di chi da un lato vuol far credere di pensare al bene del mondo, ma poi in realtà si comporta in tutt’altro modo.
Siamo in quel di Seattle, manca poco all’apertura dei cinque giorni di un incontro economico e finanziario molto sentito, il sindaco della città (Ray Liotta) è tranquillo viste le rassicurazioni ricevute dai manifestanti.
Però le cose gli sfuggono rapidamente di mano, i manifestanti, promotori della protesta, occupano pacificamente le strade, ma le solite teste calde mettono a soqquadro la città, dando alle forze dell’ordine il pretesto per intervenire.
In un contesto complicato assistiamo alle vicissitudini dei protagonisti.
Django (Andrè Benjamin), Sam (Jennifer Carpenter), Lou (Michelle Rodriguez) e Jay (Martin Henderson) hanno alle spalle motivazioni serie ed ideali cristallini, sfidando il pericolo senza paura delle conseguenze.
Dall’altra parte abbiamo Ray (Woody Harrelson) un poliziotto chiamato a riportare l’ordine insieme a tanti colleghi (tra gli altri Channing Tatum).
In mezzo persone normali subiscono la situazione, come la moglie (Charlize Theron) incinta di Ray, che, ritrovandosi in mezzo ai disordini, viene violentemente colpita da un poliziotto.
La pellicola è gestita con ordine, non ci sono prese di posizioni fuorvianti o troppo sostenute, si lascia soprattutto spazio agli ideali, insomma diventa un po’ un modo per non far dimenticare quanto successo e quanto è capitato negli anni a seguire con le promesse dei potenti non mantenute e tante altre manifestazioni finite nel sangue.
Per il resto come umani siamo destinati a commettere errori, come ci ricorda Jay che, quando ha modo ci chiarirsi con Ray, non gli fa una colpa per averlo malmenato, d’altronde entrambi sono persone normali vittime di un sistema gestito (male, malissimo) da pochi a discapito della massa per cui siamo tutti vittime anche se ci troviamo, per pensiero o per necessità, divisi.
E rivedere certe immagini di repertorio a cavallo dei titoli di coda completa con efficacia il messaggio.
Di contro va detto che il film è un po’ scolastico, soprattutto alcune parti romanzate non sono abbastanza forti e determinate, mentre il doppiaggio mi è sembrato zoppicante ed anche il mix sonoro mi è parso alquanto deboluccio (il film l’ho visto in dvd e con un impianto che, solitamente, rende merito quando c’è).
Dunque un film che da un certo punto di vista, quello più rilevante, è necessario, ma gli manca qualcosa nella cura degli aspetti tecnici per fare un ulteriore salto di qualità.
Comunque discreto.
VOTO : 6++.
Buon lavoro di insieme, ma si vede che la sua origine è un'altra.
VOTO : 6++.
Molto impegnato e fa la sua figura.
VOTO : 6+.
Vista la sua carriera da eccentrico è difficile immaginarselo nel ruolo del poliziotto che deve tenere l'ordine.
Ma quando deve manifestare la rabbia del suo personaggio da qualcosa di più.
VOTO : 6,5.
Recita, lo sa fare bene e merita considerazione sia per la sua prova sia per aver partecipato ad un film dal quale non ci ha guadagnato niente.
VOTO : 6.
Sufficiente.
VOTO : 6+.
Prova solida senza fronzoli.
VOTO : 6,5.
E' un grande attore e si vede. Ruolo impegnato, espressioni azzeccate, presenza che pesa.
VOTO : 6.
Si impegna, ma non incide.
VOTO : 6.
Un contorno apprezzabile.
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