Regia di Tonino Zangardi vedi scheda film
Tonino Zangardi - abbandonati i toni da commedia grottesca del precedente Ma
l’amore… sì! e prese le distanze dalla periferia pasoliniana di Prendimi e portami via - sceglie questa volta di misurarsi con un thriller dell’anima e con una Mantova mai così poco provinciale. Sandrine nella pioggia racconta la storia di Lorenzo (Adriano Giannini), poliziotto coinvolto suo malgrado nell’uccisione di una donna innocente e nelle trame giallorosa della protagonista del titolo (Sara Forestier), sorella di quest’ultima, bella quanto torbida e capace di cambiargli per sempre la vita. Film diversissimo dai precedenti, eppure ugualmente attraversato dal piacere di contrapporre personaggi diametralmente opposti, di mettere a fuoco elementi apparentemente inconciliabili. Il risultato, ancora una volta, convince solo a metà. È ammirevole lo sforzo di trasformare una piccola provincia italiana in un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, di affrontare luoghi e sentimenti con respiro europeo. Merito di una messa in scena che contrappone allo squallore delle vite raccontate la bellezza di veri e propri quadri, grazie alle scelta attentissima dei colori (tra tutti un rosso quasi invadente), persino della posizione dei corpi. Un risultato plastico, che non aggiunge certo realismo a una storia già abbondantemente sopra le righe, poco credibile come purtroppo spesso l’interpretazione dei suoi attori protagonisti.
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