Giorgio è il ragazzo che ogni famiglia vorrebbe avere. Va bene all'università, non dà problemi di sorta e il suo futuro sembra ben disegnato. Poi una sera conosce Francesco, un suo coetaneo che però non gli assomiglia affatto, che frequenta brutti posti e brutte compagnie e che per vivere gioca d'azzardo, barando. Giorgio ne è subito attratto e tra i due nasce una profonda amicizia. I due iniziano così a passare molto tempo insieme e Giorgio diviene a tutti gli effetti complice di Francesco, iniziando un percorso verso la perdizione.
Note
Daniele Vicari filma una Bari notturna e sfatta, dove i poveri e i ricchi si ritrovano eguali nel loro disamore per la vita; ha sensibilità per i luoghi e gli spazi, la sua macchina da presa si muove in sintonia con la città e con i volti. Ma che cosa, davvero, ci racconta? L’assunto morale è semplicemente assolutorio: tutti hanno delle macchie nel proprio passato, tutti sono deboli e ladri se passa l’occasione. Un tipo di cinema che rischia di essere incantato e sedotto dalla brutalità che mette in scena. Tratto dal romanzo omonimo di Gianrico Carofiglio.
Due degli attori eccellenti che abbiamo nel nostro panorama, Germano e Riondino, danno la loro esuberanza recitativa a due personaggi ben coloriti, molto marcati, ma che ben presto si riveleranno meschini e approfittatori. La loro amicizia, nata quasi per caso, ci porterà in giro per le sale del gioco d’azzardo baresi, tra bari migliori e peggiori.
Appena decente ma dalle crepe della sceneggiatura filtra un bella puzza di televisione. Da tempo si sente dire che il cinema italiano sta rinascendo; per ora si limita a prendere una interminabile rincorsa.
Un laureando in giurisprudenza incontra il suo Lucignolo, un baro che gli fa scoprire il mondo delle partite di poker: fa un sacco di soldi, ha una relazione con una donna sposata, ma fallisce quando si tratta di fare il salto di qualità. Discesa agli inferi e successiva riemersione per un giovane di buona famiglia nella provincia italiana (Bari). Funziona per due terzi, poi pasticcia… leggi tutto
Gianrico Carofiglio narra spesso nei suoi bei romanzi la Bari notturna, portandoci anche nei quartieri più bui e pericolosi. Se poi nel termine pericoloso consideriamo anche le tentazioni che ghermiscono soggetti più o meno giovani che si fanno attrarre da una vita più facile allora ecco che anche dove meno te lo aspetti succede che si intraprende una china così… leggi tutto
Uno studentello senza grilli per la testa incontra un Lucignolo che lo trascina agli inferi, tra bische clandestine, traffici illeciti e violenze. Da un libro di successo (che ha qualche difetto ma è molto più interessante) Vicari gira un film banale e pieno di cose già viste, con attori non molto interessanti e un plot twist mal congegnato e frutto di una semplificazione… leggi tutto
Un laureando in giurisprudenza incontra il suo Lucignolo, un baro che gli fa scoprire il mondo delle partite di poker: fa un sacco di soldi, ha una relazione con una donna sposata, ma fallisce quando si tratta di fare il salto di qualità. Discesa agli inferi e successiva riemersione per un giovane di buona famiglia nella provincia italiana (Bari). Funziona per due terzi, poi pasticcia…
Gianrico Carofiglio narra spesso nei suoi bei romanzi la Bari notturna, portandoci anche nei quartieri più bui e pericolosi. Se poi nel termine pericoloso consideriamo anche le tentazioni che ghermiscono soggetti più o meno giovani che si fanno attrarre da una vita più facile allora ecco che anche dove meno te lo aspetti succede che si intraprende una china così…
Dopo Che ne sarà di noi (Giovanni Veronesi, 2004), istintivamente e senza prendermi troppo tempo per pensarci, ho subito indicato Elio Germano, classe… segue
Nel mese di dicembre questo film ha ricevuto 4 voti
Lungo, lungo, lungoooo... e poi bada a come parti (o parti a come bada, direbbe un principe): mi metti uno straccetto di flash back fino fino, curto curto, peggio mi sento se mi abusi di una Lodovini millantata col cast (chissà come la direbbe questa, il principe...) e che invece non c’entra un clacson (pepperepereperepè!) in tutta la vicenda per metterci due ore a…
Un giovane studente di giurisprudenza in procinto di laurearsi (Elio Germano) viene trascinato dal classico "bad guy" (Michele Riondino) dapprima in truffe legate al gioco d'azzardo, poi dentro un vortice crescente di delinquenza, spaccio di droga e violenza carnale.
Tratto da un ottimo romanzo di Gianrico Carofiglio, il film - nella vece dello studente di giurisprudenza in vena di…
A Bari Giorgio (Germano), figlio di un professore universitario (Baliani) e di un'insegnante (Poggi), è a un passo dalla laurea in Giurisprudenza. L'incontro con Francesco (Riondino), un Lucignolo che lo condurrà sulla cattiva strada, trasformerà la sua vita, facendola passare per il gioco delle carte, lo smercio di cocaina e persino per lo stupro. L'ennesimo ritratto di gioventù bruciata -…
Un film che entusiasma ,che impone di vederlo dall'inizio alla fine per capire il decorrere della storia.Come sottofondo una Bari ricca ma anche proletaria e una scappata in terra spagnola.Elio Germano resta uno degli attori migliori che abbiamo in questo momento,qui interpreta un figlio in caduta libera nei rapporti con la propria famiglia.Un film da vedere assolutamente.
Non vortrei essere eccessivamente arrogante nel giudicare questo film, ma a me sembra che per Vicari sia il cinema una terra straniera. Un buon documentarista non necessariamente sa diventare un buon regista. Speriamo di essere presto smentito.
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Commenti (4) vedi tutti
Due degli attori eccellenti che abbiamo nel nostro panorama, Germano e Riondino, danno la loro esuberanza recitativa a due personaggi ben coloriti, molto marcati, ma che ben presto si riveleranno meschini e approfittatori. La loro amicizia, nata quasi per caso, ci porterà in giro per le sale del gioco d’azzardo baresi, tra bari migliori e peggiori.
leggi la recensione completa di michemarMa mi faccia il piacere....
leggi la recensione completa di leporelloPoco originale, ma mi ha messo di cattivo umore, e per questo merita la sufficienza
commento di StepanAppena decente ma dalle crepe della sceneggiatura filtra un bella puzza di televisione. Da tempo si sente dire che il cinema italiano sta rinascendo; per ora si limita a prendere una interminabile rincorsa.
commento di laszlo