Regia di Tom Tykwer vedi scheda film
Non male, anche tenendo conto dei trascorsi non proprio eccelsi del tedesco Tom Tykwer (Lola corre, Profumo – Storia di un assassino), questa super coproduzione internazionale dai numerosi finanziatori e dalle svariate location (compresa Milano ). The International è un thriller discreto, con un Clive Owen efficace e una buona dose di sequenze d’azione anche piuttosto spettacolari, tra cui una catastrofica e vagamente hitchockiana al museo Guggenheim di New York). Più spettacolo che denuncia, quindi, anche perché a Tykwer interessa l’azione e si vede: molti i cambi di set, tra Berlino, Milano, New York e Istanbul, diverse le sequenze di pura action peraltro rese in maniera molto realistica ed è discreta anche l’interpretazione molto fisica, assimilabile all’ultimo Bond interpretato da Craig. Rimangono molti punti oscuri da un punto di vista narrativo, specie per quanto riguarda la rete intessuta dai banchieri e alcuni punti deboli anche per quanto riguarda i personaggi, alcuni dei quali sottoutilizzati, come quello di Naomi Watts. Piccolo ruolo per l’italiano Luca Barbareschi.
Meno complesso della serie di Jason Bourne – a nostro avviso la serie spy più interessante degli ultimi anni – ma anche meno muscolare del Bond di Craig, The International è un thriller abbastanza solido e ben confezionato con velleità da film di denuncia, un’inedita sequenza mortale a Milano e alcuni nemmeno troppo velati riferimenti al terrorismo internazionale e al potere costituito. Abbastanza scialbi i cattivi, a cominciare dai veterani Ulrich Thomsen e Armin Mueller-Stahl.
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