Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Gli immarcescibili Vanzina (Carlo ed Enrico) hanno allungato la stagione cinematografica inaugurando il cine-cocomero. Come se non bastassero già i cine-panettoni. Prolifici e tenaci non badano al sottile e in poco tempo hanno preparato un istant-movie intitolato UN’ESTATE AL MARE. Film scacciapensieri in cui abbonda il product placement (pubblicità esplicita di prodotti commerciali). Questo nuovo sistema produttivo, se utilizzato male, ottiene un fastidioso effetto spot ed è ciò che avviene qui. Questo stucchevole filmetto, inoltre, è privo di satira di costume (gli unici costumi presenti sono quelli da bagno!) e i pochi riferimenti alla realtà politica attuale si consumano in due battute, peraltro rispettose della par condicio. Il materiale narrativo e comico a cui attingono i fratelli è sempre lo stesso: storie di corna, turpiloquio spinto, rutti, mal di pancia con diarrea e affini. Chi si accontenta…ride. Gli altri si astengano dalla perniciosa visione.
A Roma in una sala di doppiaggio, lo sgrammaticato doppiatore Giulio Bonetti (Gigi Proietti) introduce i sette episodi del film. Nel primo, IL CONTE DI MONTECRISTO, Lino Banfi è un emigrato pugliese che rientra dalla Svezia nella sua terra; era scappato trent’anni prima perché scoprì la moglie tra le braccia dell’amante. Ora è tornato per vendicarsi della ex e dei compaesani, fingendosi ricco e accompagnato da una splendida nordica (presa a noleggio). Ma la nomea di cornuto è dura da cancellare. Fiacco, greve, con Banfi sprecato e costretto a ripetere stancamente il suo vecchio repertorio di storpiature lessicali; la parentesi melanconica è la cosa migliore. SARACINESCA vede uno sfegatato tifoso della Fiorentina di nome Cecco (Massimo Ceccherini) in azione a Forte dei Marmi con l’amico Sandrino (Alessandro Paci). Il portiere spagnolo Manzanas noto “Saracinesca” è in vacanza con la fidanzata Mercedes, fresca Miss Venezuela. Il supertifoso deve sincerarsi che il campione approdi alla squadra viola. Equivoci e gag si inanellano suscitando timidi sorrisi e numerosi sbadigli. TRAFFICO SULLA PONTINA, con Enrico Brignano e Nancy Brilli amanti chiusi in ascensore, ha la consistenza di una barzelletta e, in più, è fortemente debitore di un analogo episodio tratto da QUELLE STRANE OCCASIONI di Luigi Comencini con gli inarrivabili Alberto Sordi e Stefania Sandrelli. L’ISOLA DELL’AMORE racconta di Dudù, un antiquario finto gay che a Capri concupisce un’americana interpretata dall’esplosiva Alena Seredova. Dudù è il napoletano Biagio Izzo che scimmiotta Leopoldo Mastelloni. Doppi sensi e volgarità la fanno da padroni. IL GIOVEDI’ è un omaggio dichiarato all’omonima e misconosciuta pellicola del compianto Dino Risi con Walter Chiari. Un padre irresponsabile e immaturo trascorre una giornata con il figlio che vede una volta alla settimana. Forse il meno peggio (anche se inferiore all’originale) con Enzo Salvi ripetitivo ma in forma, divertenti le apparizioni sboccate di Massimo Marino e Maurizio Mattioli. EXTRALARGE: una cantante lirica giunge in ferie a Ischia con il marito, il ragionier Persichetti (Ezio Greggio). Quest’ultimo tenta di dividersi tra l’obesa moglie e la giovane amante (Anna Falchi). L’esile storiella è sorretta da sketch usurati e dai tormentoni linguistico-televisivi del non comico Greggio. LA SIGNORA DELLE CAMELIE, ambientato a Porto Rotondo (luogo topico del cinema vanziniano), mette in scena il doppiatore Bonetti nelle vesti di improvvisato attore protagonista dell’opera teatrale del titolo. Egli, con i suoi strafalcioni, ribalterà lo spettacolo da drammatico in comico incassando un inaspettato successo.
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