Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Tanto per sfatare un tabù, e per non lasciare la piazza interamente ai kolossal americani, la scorsa estate è arrivato nelle sale a pieno regime d'aria condizionata un prodotto doc tipico italiano, la "vanzinata" o il "cinecocomero" che dir si voglia: sette episodi cuciti insieme con Gigi Proietti come filo portante, e la caratteristica di un'ambientazione agostana, sia in città che sulle spiagge. Per essere un esempio del filone che da vent'anni ed oltre puntualmente si affaccia almeno una volta a stagione, la critica non è stata nemmeno particolarmente severa, ma con questo non si dirà che "Un'estate al mare" sia da vedere. Uno sforzo per riallacciarsi alla commedia all'italiana più tradizionale e meno sboccata è stato fatto, questo è vero, però nella maggior parte dei casi si tratta di fioche riproposizioni di cose già viste, vedi l'episodio di Brignano/Brilli, che cita due episodi con Sordi, quello dell'ascensore con la Sandrelli di "Quelle strane occasioni" e quello del leone con la Vitti di "Le coppie", e quello con Salvi padre disgraziato e sventurato si rifà pari pari a "Il giovedì" di Dino Risi e con Walter Chiari, tra l'altro riprendendone pure il titolo. In un progredire di una trama tutto sommato abbastanza insulsa, si ha modo di farsi qualche sghignazzata sul finale, nell'episodio che vede Proietti attore imbranato a teatro, da uno sketch di Dino Verde, ma in una generale piattezza su un'Italia che si spera nessuno ripenserà con nostalgia, come invece a molti capita guardando il primo "Vacanze di Natale", c'è poco davvero da ridere.
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