Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
Ritchie in formato Lock & stock o The snatch è senz'altro il miglior Ritchie possibile. Quindi è con grande piacere che va salutato questo film di (pure troppa!) azione, di gangster appassionati di rock e dai mille vezzi, basato su una vera e propria ragnatela di rapporti superficiali o sotterranei che costituisce l'anima stessa del racconto. Al di là della trama, moderatamente sofisticata ma che bene o male ricalca la classica storia di boss e scagnozzi, quel che rende gloria all'opera di Ritchie è la scrittura in fase di caratterizzazione dei personaggi, sempre frizzanti e suggestivi (soggetto e sceneggiatura suoi, va ricordato); non si può inoltre non accennare alla continua ricerca del ritmo, perfino più accelerato che nei lavori precedenti: da antologia la scena del rapporto sessuale fra Stella e One Two, annunciato e consumato nel giro di una decina (scarsa) di secondi. Non sarà il trionfo dell'originalità, a sa essere curioso, energico, vivace, mozzafiato.
Un imprenditore russo si inserisce nell'edilizia londinese, gestita dal boss Lenny Cole; fra i due si instaura un patto di collaborazione suggellato dal prestito di un prezioso quadro dal primo al secondo. Ma Cole ha un figlio tossico, mezza rockstar, che pensa bene di sottrarre il dipinto al padre, scatenandone le ire e facendogli sguinzagliare i feroci segugi...
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