Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
La condizione della donna, schiava e concubina viene raccontata attraverso una messa in scena teatrale, dove gli ambienti e gli oggetti sembrano partecipare a questa stroia di tradimenti e di complotti. qui il colore viene usato in maniera espressionista, il rosso della passione, il bianco che precede la pazzia e l'accompagna, il nero del lutto e della vergogna. La soggettività delle donne viene quasi annullata e confusa con gli oggetti intorno, il fatto di non avere diritto ad un nome ma essere un numero, di essere ignorata da vecchia o di essere messa da parte nei momenti di crisi fa si che si compia l'equazione della donna-oggetto.Il nostro parla della Cina degli anni venti , ma il film potrebbe essere ambientato oggi in molti paesi. La condizione femminile in gran parte del mondo è ancora subalterna se non del tutto dipendente dalla volontà di padri, fratelli e mariti. In definitiva un capolavoro che trascende il femminismo, è gia oltre, nel senso che alla fine quello che prevale non è la solidarietà tra persone non libere ma una sorta di guerra tra poveri, le signore del castello non hanno l'obiettivo di liberarsi ma tentano di danneggiare le altre a loro vantaggio.
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