Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
Una delle migliori opere di Zhang Yimou di grande successo internazionale, un eccellente esempio visivo e stilistico del cinema orientale.
Il film è da ritenersi un capolavoro soprattutto formale. Le inquadrature sono simmetriche con un uso sapiente degli obiettivi, secondo lo stile dei grandi fotografi e operatori, quale, appunto, il regista è stato.
La fotografia con le tonalità del rosso e la luce colore dello stesso indica fortemente la presenza del maschile, la potenza e la regalità, e nello stesso tempo l’oppressione, mentre la fredda luce blu del prologo, vuol comunicare la natura femminile, spenta e annientata dal potere opposto.
Il punto di vista è quello delle donne, le inquadrature fisse e frontali sui volti delle attrici, ci mostrano le sofferenze, le invidie, le competizioni, le gelosie delle protagoniste, in una centralità di discorso filmico in cui gli uomini sono sempre esclusi.
Le figure maschili di contorno, marginali e non definiti, non occupano quasi mai la centralità dello spazio visivo. Un esempio perfetto, il personaggio del padrone di casa di cui ascoltiamo solo la voce, è sempre fuori dall’inquadratura o visto di spalle. Una scelta registica che vuol mostrare al pubblico, attraverso il solo impiego del sonoro, una presenza più oppressiva e minacciosa, cosi come avviene con l’uso del colore rosso.
(Andrea Ranieri, esperto cinema e comunicazione audiovisiva)
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