Regia di Gavin Hood vedi scheda film
Wolverine (nell’immaginario di tutti i fan dei fumetti e della saga cinematografica degli X-Men) è sempre stato il mutante fascinoso (anche) perché avvolto da un intrigante, fitto alone di mistero in ordine alle sue origini. Inevitabile, dunque, uno spin-off a lui dedicato che facesse luce proprio su queste. Eppure, l’impressione che lascia il film è un po’ quella dell’occasione sprecata.
Certamente il ricorso all’(anti-)eroe carismatico, pompato e gasatissimo (perennemente coinvolto in adrenaliniche sequenze action), nonché la complessiva, patinata estetica da videogame (will kane) gli hanno consentito di raggiungere lo scopo prefissatosi (sbancare i botteghini), ma a scapito di tutto il resto, in primis
la sceneggiatura: è piena zeppa di dialoghi poverissimi e sequenze abbondantemente assurde e la caratterizzazione degli altri mutanti (fra i quali figurano pure Dominic”Merry” Monaghan e il cantante Will.i.am) che ruotano attorno alla figura di Wolverine è proprio misera (entrano ed escono dal film come se fossero state installate delle porte girevoli; bradipo68), in particolare quella del “fratello” (bestemmia per i fan dei fumetti) di Wolverine, Victor (un cattivo senza sfumature; supadany).
Inoltre è risibile la mancanza di coerenti elementi di raccordo con gli altri film della saga, a partire da X-Men. L’inizio (cui però va imputata la responsabilità, essendo stato l’ultimo, in ordine di tempo, ad uscire nelle sale).
Dunque, un blockbuster “plastificato”(bradipo68) e senza memoria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta