Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
VOTO : 7,5.
Genesi di un mito e di una rivoluzione, trattati con uno sguardo affettuoso da uno dei registi più altalenanti in assoluto, ma qui in splendida forma.
Infatti il racconto è estremamente fluido, gli avvenimenti si susseguono senza caos (per esempio non vengono enfatizzate troppo le battaglie, semmai i metodi), ma anche con un buon passo (francamente la visione mi è volata come poche volte mi è capitato ultimamente), alternando il tortuoso percorso che dal nulla ha costituito un movimento di liberazione di un popolo tenuto nell’ignoranza (fa quasi tenerezza sentire i discorsi di Ernesto sull’importanza che ha l’istruzione per il conseguimento dei propri diritti), agli incontri seguenti del Che nella terra dell’imperialismo (rappresentati in un convincente bianco e nero).
Ed anche la figura, qui di contorno, di Fidel Castro, si amalgama bene a quella del soggetto, seppur venga mostrata solo poche volte ed all’inizio.
Un film dunque di ideali dove oltre all’istruzione conta soprattutto il cuore, l’amore deve essere sempre un sentimento portante per realizzare se stessi e la propria nazione.
Quindi ritengo essere questa davvero una pellicola coinvolgente, aiutata nella sua riuscita anche da un Benicio Del Toro davvero monumentale in grado di calarsi nel personaggio completamente, fornendo non solo una figura dominante di alto profilo, ma stando attento anche alle sfumature secondarie.
Senza dimenticarsi la cartolina paesaggistica offerta, tra un territorio quasi inviolato ed un clima umido.
Gran cinema insomma, un lavoro essenziale ed appassionato che assume connotazioni più realistiche di quanto un opera di finzione possa lasciare supporre.
Affascinante.
VOTO : 7,5.
Regia misurata e carica di significati, che riesce a trasmettere in modo concreto l'indole del personaggio che racconta.
VOTO : 8+.
Prestazione monumentale.
VOTO : 6.
Sufficiente, il suo spazio è alquanto limitato.
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