Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Cinema della crudeltà, che illustra - non spiega - la presenza del Male, il suo assurdo e incomprensibile manifestarsi nel mondo. Non c'è alcuna novità rispetto al film tedesco del 1997: stesso regista e stessa sceneggiatura, rispettata alla lettera. Ciascuno può quindi preferire a piacimento una versione o l'altra. Per quanto mi riguarda, a parte il pregio dell'originalità, rimango affezionato ai compianti Ulrich Mühe e Susanne Lothar e ai due più giovani, luciferini interpreti ed incarnazioni del Male.
Nessuna colpa ha Haneke se gli è stato proposto di realizzare una versione del suo film per il pigro pubblico americano, che evidentemente se l'era perso. Del resto, in altri tempi venivano compilate versioni (edulcorate, in quel caso) dei maggiori libri ad uso del Delfino...
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