La recensione su Funny Games

di supadany

6 stelle

VOTO : 6++.

Haneke gira il remake in lingua inglese di un suo famoso film degli anni novanta, riproponendo pari pari le stesse macro situazioni dell’originale (ovviamente non posso ricordarmi i dettagli dato che l’ho visto più di dieci anni fa) con la scusante di far conoscere la sua opera anche a chi non è tanto avvezzo a guardarsi un film austriaco.

Un po’ ‘sta cosa puzza, comunque sia, sorvolando su questo “dettaglio”, è ovvio che il contesto perda di originalità verso chi, come me, aveva visto l’originale.

Svanisce l’effetto sorpresa, ma sicuramente si guadagna parecchio in fatto di recitazione (la Watts è incredibilmente sofferente, Pitt è un ottimo torturatore, mentre Roth non incide, sarà che l’ho visto troppe volte nel ruolo del cattivo).

Il resto ripropone il tema già visto, tanta violenza, parecchia tensione ed un bel po’ di pathos, generato dal “tifo”, perché i buoni ce la possano fare (mi capita anche quando rivedo un film, figuriamoci se non ci spero quando vedo un remake, eheh).

Ed i cattivi con la faccia da bravi ragazzi, alla ricerca di evasione, di fuga dalla noia, propensi allo spettacolo ed atrocemente efferati nei modi e nelle parole, fanno sempre parecchia impressione.

Qualche virtuosismo, così come nell’originale, non mi ha convinto (così come una certa stupidità dei personaggi in alcune situazioni come la fuga di Ann), ma rimane comunque un prodotto che distanzia parecchi similari.

Nel complesso discreto, qualche punticino in meno, perché comunque si era già visto tutto e l’interesse personalmente non poteva che essere limitato.