Regia di Giacomo Gentilomo vedi scheda film
Sul finire del dodicesimo secolo il re d'Ungheria manda a Dubno il prode Sergio, per recuperare la principessa Mascia. Ma la regina dei Kirghisi seduce Sergio e lo convince a rimanere con lei e collaborare alla sua causa. A Dubno arriva così Andrea, fratello di Sergio, e comincia uno scontro fratricida.
C'è effettivamente qualcosa di storico, di reale insomma, dietro a questa sceneggiatura che porta le firme di Ottavio Alessi, Ugo Guerra e Luciano Martino; il lavoro di ricostruzione dei fatti storici è però piuttosto limitato, poiché I lancieri neri si occupa principalmente di intrattenere il pubblico più vasto con intrighi, buoni sentimenti, azione e naturalmente con un lieto fine smodato che accoppia la vittoria dei buoni con la conquista della donzella di turno da parte del nostro eroe (Giustizia e Amore, è sempre quella roba lì che permea i copioni del genere peplum/cappa e spada/storico-avventuroso). Di Giacomo Gentilomo, il regista, c'è poco da dire: attivo nel cinema da ormai tre decenni, non fa sicuramente troppi sforzi per mettere insieme quest'operina dai contenuti modesti e dalla confezione un minimo trasandata (ma non buttata via: è solo che gli standard contemporanei sono questi, abbastanza grezzi diciamo). Il cast: in prima linea ci sono Mel Ferrer, Jean Claudio, Leticia Roman e Yvonne Furneaux, con ulteriori ruoli riservati a Nando Tamberlani, Lorella De Luca, Annibale Ninchi e Franco Silva. Il ritmo non è male, la recitazione appena passabile, la storia presenta i limiti già citati – non particolarmente importanti, se si considera la finalità del prodotto. 3/10.
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