Regia di David Gebroe vedi scheda film
E’ risaputo.
All’interno della cinematografia Horror la linea che separa il grottesco dall’oggettivamente brutto è talmente sottile che quasi si stenta a riconoscerla.
Detto questo, valutate come meglio credete (e secondo il vostro metro di giudizio) il mio voler definire “Zombie Honeymoon” un film grottesco.
Niente manca all’appello infatti:
Sceneggiatura assurda, traballante e forzata all’inverosimile.
Personaggi strampalati e volutamente eccessivi.
Sangue, risate e una manciata di dollari per produrre il tutto.
Ecco gli ingredienti che hanno creato l’ennesimo fenomeno di culto, punta di diamante per ogni Festival a tema che si rispetti e definito da John Landis “The first truly romantic flesh-eating corpse movie”.
La storia è quella di una giovane coppia di sposi in luna di miele.
A rovinare la perfetta atmosfera di questo idillio amoroso a base di sesso orale e surf, ci penserà un “sirenetto” decomposto che, spuntato (non si sa come) dalle profondità marine, sazierà il suo appetito con l’invitante sposino.
Il resto si può facilmente intuire.
Il consorte, diventato decomposto a sua volta (e molto affamato), metterà a dura prova l’equilibrio matrimoniale.
Alla giovane sposa il dilemma più orribile:
Lasciare il marito (magari piantandogli un colpo in testa) o tener fede alla promessa fatta (in salute e in malattia), tentando di nascondere gli spuntini dell’amato da occhi indiscreti?
Volendo si possono anche trovare dei punti di contatto con “La mosca”, ma in questo caso la suggestiva tematica “amore – disfacimento del corpo” non presenta la carica melodrammatica del titolo in questione.
Per quanto riguarda il resto, il sangue finto non è mai stato così finto e la pazienza dello spettatore (profano del genere) raramente è stata messa così a dura prova.
Più che altro si potrebbe riflettere su tematiche che abbondano sui recenti sondaggi dedicati alle famiglie:
Il matrimonio è veramente la tomba dell’amore?
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