Regia di Richard Jobson vedi scheda film
Esordio alla regia per il produttore Richard Jobson ,il quale mette in scena con buona mano una storia drammatica tinta di nero che ,seppur non originalissima ,riesce a prendere dal primo all'ultimo minuto.
Costruito con una narrazione spedita ,il film racconta in modo semplice e realista la crescita di un ragazzo che,perso il punto di riferimento paterno e scoprto l'alchol,diventa aggressivo e 'asociale' e che solo con la scoperta di un sentimento puro 'ricorda' di essere una persona che puo' amare ed essere amata.
Un film amarissimo,dove vengono citati sia Arancia Meccanica che Trainspotting.
Ho scritto 'citati' perche' il film di Jobson viaggia su binari propri e seppur non avendo la forza stilstica del capolavoro kubrickiano ne' la falsa spensieratezza del cult di Boyle ,riesce a coinvolgere grazie ad una sceneggiatura ben scritta, ad un gruppo di attori giovani ma davvero ottimi e grazie alla bella messa in scena del regista che dona all'insieme il giusto ritmo.
Un film sconosciuto,che esce con anni di ritardo da noi in una buona edizione in dvd che esalta il lavoro del sonoro e della splendida fotografia.
Insomma,un film davvero ben fatto,che utilizza il mezzo senza eccessi di virtuosismo e che si infila di diritto tra i migliori del genere,grazie anchr ad un montaggio impecccabile ed ad un finale davvero tosto che non puo' lascioare indifferenti.
A meno che non si amino solo cazzate americane tutte esplosioni ed effetti sepciali.
Sicuramentre un film da vedere
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