Regia di Simon Brand vedi scheda film
Brand usa una delle idee per me più curiose per un thriller: inserire un gruppo di sconosciuti in un piccolo spazio (un magazzino) e vedere l'evoluzione degli eventi. La cosa di per sé originale in questo film e che lo rende facile da seguire è l'elemento "perdita momentanea della memoria", avvenuta a causa della fuga di un gas tossico. Il problema è che i ricordi riaffiorano confusi e con essi dubbi e diffidenza reciproca: non si uniscono le forze per uscire da una situazione di emergenza, bensì ci si accusa a vicenda. E anche questo aspetto è realistico: noi esseri umani tendiamo a ergere barriere e a non cercare di aiutarci sensatamente. Per noi a più senso trovare il "Caino" della situazione che andare oltre e salvarci la pelle: onestamente non mi sono mai spiegata bene i motivi. Di colpi di scena ce ne sono, ma limitati ai flashback. Molto efficicace il finale, in cui vedremo svelato il vero colpevole della vicenda, ma la storia si chiude senza un apparente conclusione. E delude. Comunque è un thrillerino decente e non poi così mal realizzato, nonostante il riciclo di molte idee da varie altre pellicole. Beh, Brand sarà un "eco-regista" (;
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