Regia di Pablo Benedetti, Davide Sordella vedi scheda film
Bene non restare chiuso negli propri schemi, dato che al precedente film di questi due autori ero stato più che negativo, qui mi sono ricreduto alla grande un bel film nel vero senso della parola, che non ha niente a che spartire con la presunzione dell'altro, che era anche quello del debutto. Si è adoperata la tecnica, a detta di loro, ma lo si può confermare, del neorealismo sia nella scelta degli attori, che, poi almeno in dei casi, risultano anche i protagonisti di una storia vera, che nella stesura della sceneggiatura, che spesso è stata improvvisata dai fatti o, addirittura, gli incidenti che sono capitati e questo vuol dire un film montato alla perfezione con un forte senso del cinema, e fatto con i mezzi specifici. Un film fatto on the road nella maniera classica, ma solo in questa maniera sono potute venire fuori delle tematiche esplicate in maniera forte e concentrata, accompagnate da una fotografia bellissima che non lascia niente al caso, ma approfitta anche di questo, in maniera più che intelligente. Due situazioni che stranamente si accomunano e si attraggono, pur conoscendone i limiti, un anima femminile che si riconosce in entrambi e con un finale che ce la porta fortemente dentro, comunicandoci l'incomunicabile; i chilometri zero sono il ritornello dei due, ma, pur con l'ironia il concetto è propriamente questo. Il titolo è stato scelta da un'idea particolare di aver chiamato Almodovar ed aver riscritto la sceneggiatura in spagnolo, per affidargli la regia, e su consiglio del regista il film è stato realizzato da loro stesso che lo hanno scritto, mentre la firma dei due è stata volutamente occultata con un discorso di giocoso
Una storia costruita stada facendo ed in maniera mirabile
Un commento musicale che va oltre la musica che ci aspetta
Ho avuto il piacere di conoscerlo meglio e ne sono più che soddisfatto, un film che rimane impresso per ha la possiblità di vederlo
Qui firma anche la regia ed veramente una bella firma da ricordarsi
ironico e divertnete, ma anche profondo
Un'intensità incredibile, difficile dimenticarsi dei suoi soliloqui allo specchio
Il bambino che intenerisce
Un duetto imperdibile anche nei titolo finali
Un duetto imperdibile anche nei titolo finali
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