Regia di Peter Berg vedi scheda film
Hancock è un supereroe davvero particolare: alcoolizzato, irascibile, litigioso... causa continui danni alla collettività ad ogni tentativo di combattere il crimine e la cittadinanza di Los Angeles lo considera un vero stronzo (letteralmente: nel film la cosa è continuamente ribadita). Il consulente d'immagine Ray, la cui vita è stata salvata da Hancock, decide di sdebitarsi aiutandolo a migliorare il suo rapporto con il pubblico ma, proprio quando la sua cura sembra funzionare, Hancock riceve la sconvolgente rivelazione di non essere, come credeva, l'unico in circolazione ad essere dotato di superpoteri. Leggo il giudizio positivo di FilmTv e di tanti amici che mi hanno preceduto nell'opinare questo bizzarro film di Peter Berg e resto a dir poco strabiliato: per me "Hancock" è la classica "cagata pazzesca" di fantozziana memoria, un'operina squinternata che inizia come una parodia in chiave satirica del cinema di supereroi, si trasforma pavidamente nella consueta elegia del conformismo a stelle e strisce, per poi prendere la deriva finale di un melodramma (molto vagamente) romantico, condito da risibili farneticazioni sulla genesi dei superpoteri di Hancock. Nella recensione di Aldo Fittante leggo di "svariati ed interessanti sottotesti" e, francamente, strabilio: sarà sicuramente un mio limite, ma io non ne ho percepito alcuno tranne il grande interrogativo nescosto tra le pieghe (e i tanti buchi) della sceneggiatura di Vincent Ngo e Vince Gilligan: ma, esattamente, dove diavolo vogliamo andare a parare? Buono comunque il cast: Will Smith è bravo (anche se ha fatto di molto meglio in altre occasioni), Charlize Theron è splendida e sensuale anche nel ruolo più improbabile della sua carriera e Jason Bateman è un attore onestissimo. Irritante la regia di Peter Berg, con quei fastidiosissimi primi piani tremolanti e la fotografia (di Tobias Schliesser) incomprensibilmente sottoesposta. Voto pessimo.
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