Regia di Peter Berg vedi scheda film
Nella metaforica scalata all'Olimpo degli incassi dell'estate appena passata, "Cavaliere oscuro" permettendo, "Hancock" è stato uno dei titoli di maggior spicco, e pure da noi ha chiamato nelle sale un forte numero di spettatori: spettacolare nell'allestimento, il film che vede Will Smith, oramai superstar amatissima, nei panni stretti di un essere straordinario forzatamente supereroe, ma avvezzo alla sbornia e a far disastri, ha il difetto di muoversi su troppi piani. Quasi un'estensione di un successo di qualche stagione fa, "Unbreakable", che vedeva Bruce Willis scoprirsi dotato di poteri speciali e faticosamente accettarlo, questo smash-it parte come una commedia che non disdegna l'humour da strada, con una certa efficacia però, e a metà film diviene serioso e quasi allegorico, con risoluzione finale tendente al dramma epico. Non mancano momenti riusciti ( la scena nella cucina tra Smith e la Theron è davvero divertente), interessanti tentativi di un cinema insieme per grandi platee e contemporaneamente, ma Peter Berg continua a parere uno che sta per fare un gran film, disperdendo in parte una forte senso dello spettacolo e della costruzione della tensione per ambire a discorsi fuori della portata delle sceneggiature utilizzate.
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