Regia di Jorge Sánchez-Cabezudo vedi scheda film
Doppio delitto senza castigo nella Spagna rurale. Uno speleologo (Gómez) viene chiamato in un paese ridotto a poche anime per studiare una grotta che è stata appena scoperta. Gli autoctoni sperano di poterla sfruttare come attrazione turistica, ridando un po' di vitalità alla popolazione. Mentre l'uomo si cala nella grotta in compagnia di un assistente, sua moglie (Diakhate), che li aspetta alla base in mezzo ai boschi, viene brutalmente stuprata da un maniaco. I tre partono allora per una caccia al colpevole, ma si dirigono verso la persona sbagliata. Quello che sembrava un ordinario sopralluogo si trasforma allora in una apocalisse che coinvolgerà anche un poliziotto locale particolarmente incline alla concussione.
Al suo primo lungometraggio (in digitale), Jorge Sánchez-Cabezudo firma un film sorprendente sui temi della (in)giustizia e della solitudine, una sorta di Congiura degli innocenti che si muove sulle tracce di Inarritu e richiama il climax di quel capolavoro dimenticato di Alex Van Warmerdam che fu Il vestito. Sul registro drammatico di una vicenda raccontata per capitoli si innesta un'ingegnosa traccia gialla con ripetuti colpi di scena, un sottofinale memorabile e una conclusione tutt'altro che consolatoria.
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