Regia di Jorge Sánchez-Cabezudo vedi scheda film
Esteban (Carmelo Gómez) e Pedro (Mariano Alameda) sono due speleologi che arrivano in un piccolo paese rurale della Spagna a perlustrare, per scopi scientifici, una caverna che è stata scoperta da un abitante del luogo. Il caso fa arrivare nel paese un agente di commercio (Manuel Morón) che vende aspiratori industriali ed è sempre il caso a farlo imbattere in Gabi (Judith Diakhate) , la bella ragazza di Esteban che lo ha seguito in questa sua escursione. La presenza di queste quattro persone sconvolge la sonnacchiosa vita del paese.
La progressiva erosine della calma della comunità paesana viene raccontata partendo da sei punti di vista differenti, sei modi diversi di rapppresentare la commistione tra paure ed egoismi privati e i drammi che sconvolgono la vita comunitaria. Sei storie che hanno in comune gli imprescrutabili percorsi del caso che via via avvicinano le vite dei protagonisti di questa storia fino a incastrarle come se si trattasse di un mosaico da completare poco alla volta, un disegno ammantato di tragedia e vuoti esistenziali che si sposa perfettamente con la sensazione di trovarci in un paese abitato da vivi ma popolato da fantasmi. Quella dell'esordiente Jorge Sànchez-Cabezudo è una lucida analisi su un mondo in stato di decomposizione, un mondo avvolto da una coltre di polvere che rende indistinta la realtà, che ottenebra le coscienze di persone inaridite dall'impossibilità di sfuggire al proprio destino prim'ancora che dalla noia che avvolge la vita del paese. Un mondo in cui i giovani se ne vanno per mancanze di prospetive e i vecchi, o possono scomparire senza destare sospetti, oppure non vengono presi sul serio perchè ritenuti matti. Un mondo capovolto (come fa capire l'ossimoro del titolo) dove ognuno si trova al posto sbagliato al momento sbagliato, come a recitare una parte scritta da altri, dove la sacralità della quiete domestica impone i suoi dazi, dove una caverna che poteva rappresentare una speranza di rilancio per il paese, la possibilità di uscire da un triste isolamento, diventa la tomba della verità, il simulacro della buona coscienza. "La notte dei girasoli" è un noir sorprendente, solido, ottimamente sceneggiato e ben diretto. Direi che Sànchez-Cabezudo ha fatto un opera che vive di luce propria nonostante qualche debito contratto (penso a Claude Charol per la delineazione psicologica dei personaggi e a "Il dolce domani" di Atom Egoyan per la struttura narrativa d'insieme). Del resto il Cinema comincia a diventare "vecchio" e gli elementi di novità è sempre più facile riscontrarli nel modo in cui vengono assemblati i diversi ingredienti che compongono un film che nell'assolutà originalità degl'ingredienti stessi. Buon film di un autore da tenere d'occhio.
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