Regia di Jorge Sánchez-Cabezudo vedi scheda film
Ispirandosi, non so se volutamente, a Inarritu per la forma e all'Eastwood di "Mystic River" per i contenuti, l'iberico Sanchez-Cabezudo ha fatto uno splendido noir, riuscito in tutte le sue componenti, dal copione alla regia, dagli interpreti alla colonna sonora, fino alla straordinaria fotografia capace di avvalersi di penombre e chiaroscuri evitando il manierismo e infondendo forza espressiva alle immagini. La sceneggiatura è a prova di bomba, solo apparentemente artificiosa, e riesce ad utilizzare in maniera intelligente (cosa assai difficile oggi) le sfaccettature cronologiche; la regia eccelle nella direzione degli attori, così come nell'alternare sapientemente i toni fino ad amalgamarli in uno sbigottito grottesco tragico. Penso che il merito principale dell'autore sia stato quello di aver riservato una trattazione lucida e per nulla risaputa o retorica ad argomenti di cui spesso si è abusato nel cinema contemporaneo ad ogni latitudine: banalità del male, violenza camuffata dalla pigra placidità della provincia, abissi di abiezione, senso di colpa, corruzione, assurdità del caso, fatalità dei destini, vergogna del compromesso, ricerca tormentata di una qualche "moralità".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta