Regia di Jorge Sánchez-Cabezudo vedi scheda film
La notte dei girasoli rappresenta uno di quei momenti che cambiano per sempre la vita delle persone. Il film è ambientato in un piccolo paese della Spagna contadina: lì i giovani si contano sulla punta delle dita, sono tutti emigrati in cerca di un futuro migliore, restano soltanto i vecchi e la speranza che un giorno il paese rifiorisca, magari sull’onda di un turismo rurale. Speranza che si materializza nella scoperta di una grotta, che i paesani sognano ricca di reperti archeologici. Per questo vengono chiamati dalla città due speleologi, accompagnati dalla donna di uno: il loro arrivo, combinato col passaggio in paese di un venditore di aspirapolvere, sconvolgerà per sempre le loro esistenze e porterà in superficie segreti e bugie della piccola comunità rurale. Film diviso in sei capitoli (“l’uomo del motel”, “gli speleologi”, “l’uomo del sentiero”, “le autorità competenti”, “Amos il matto”, “il caporale”), rappresentativo, ognuno, dei protagonisti le cui azioni influenzano gli avvenimenti fino alla catarsi finale. Tutto è mosso dal caso, gli uomini non sono padroni del proprio destino ma schiavi delle proprie paure e del fato. E’ un film a incastro, nel senso che gli episodi vengono mostrati dai diversi punti di vista dei protagonisti andando avanti e indietro nel tempo, peccato non si possa riavvolgere il nastro una volta che la tragedia è compiuta. Molto ben interpretato e diretto ha forse il punto debole nel finale, un po’ scontato, ma si tratta comunque di un film che ti costringe a porti domande etiche e morali. E non è cosa da poco.
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