Regia di Emir Kusturica vedi scheda film
Il regista serbo Kusturica mette in scena un interessante e affascinante documentario sul piu' divino e controverso eroe che il calcio abbia mai prodotto: Diego Armando Maradona,e lo fa con uno stile asciutto e anche un po provocatorio senza mai cadere nella retorica o nei falsi moralismi, alcune volte forse cade un po in una sorta di narrazione dogmatica,ma tutto sommato il film rende bene l'idea su chi e' il Maradona uomo e atleta,un'uomo politicamente scorretto il cui cuore e' schierato inesorabilmente in un'idea di castrismo da imperativo categorico,il campione argentino e' agli antipodi dei vari Pele' o Roberto Baggio campioni anche nella vita,in lui c'e' stato per un momento una sorta di impulso autodistruttivo dal quale e' clamorosamente risorto,lui e' come l'araba fenice che muore e poi risorge piu' forte di prima, ecco perche' per alcuni rappresenta una sorta di dio in terra,perche' nonostante abbia ammaliato con le sue magie le platee di mezzo mondo e' il campione forse piu' umano di tutti,perche' ha pagato a caro prezzo ed in prima persona i suoi errori,e ha ammesso pubblicamente le sue fragilita' e debolezze,(e questo non e' da tutti).Maradona e' cosi' come lo vedi,o lo odi o lo ami,non esistono mezze misure con un personaggio del genere e Kusturica lo ha capito sin da subito realizzando questa specie di reality film in cui il campione argentino si racconta e si lascia raccontare in un suggestivo viaggio picaresco insieme al regista serbo,passando dalla baraccopoli di Villa Fiorito in cui ha tirato i primi calci,passando per Napoli e Belgrado,Diego parla di se in prima persona e punta il dito facendo nomi e cognomi di chi lui odia profondamente,il tutto corredato da simpatici intermezzi di vignette in stile cartoon in cui il nostro si sbarazza come solo lui sa fare (con un pallone) di politici e burocratici calcistici,perche' in fondo Diego e' cosi',nel suo animo e' rimasto un bambino mai cresciuto,di quelli che piangono facilmente per un qualcosa che gli hanno tolto o per uno sgarro che gli hanno fatto,e' per questo che il mondo e sopratutto Napoli lo ama e continuera' ad amarlo.....
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