Regia di Hong-jin Na vedi scheda film
La cosa meravigliosa dei film coreani d'azione, thriller, noir e "revenge movies", è che, oltre alla consueta splendida fattura, non sono quasi mai farciti di parti molli, se non quelle dei corpi, spesso grondanti di sangue e di pioggia. Non c'è spazio, come avviene in tanta spazzatura americana, per lungaggini, abbellimenti, levigature di spigoli: qui è tutto crudo, adrenalinico, spietato. Insomma, fanno quello che devono fare. Se un limite si può trovare, è quello di una certa ripetitività, con il solito ispettore di polizia "hard boiled", la pioggia, lo psicopatico, la caccia, la vendetta. "The Chaser", lo si capisce fin dal titolo, non sfugge a queste regole, ma fa niente, non importa, il prodotto funziona molto bene, in ogni suo aspetto. Hong-jin Na è un esperto del genere, regista moderno, con tagli e inquadrature urbane notevoli, inseguimenti (a piedi) da mozzare il fiato, attraverso un quartiere periferico di Seul, tutto vicoli e saliscendi. La trama è molto noir, con questo ex poliziotto diventato pappone, una manciata di sue prostitute scomparse, uno psicopatico armato di martello e scalpello che le uccide e un corpo di polizia inetto e incapace, soffocato dalla burocrazia, che se lo lascia scappare. C'è, a dire il vero, un po' di confusione, nella parte centrale, con l'accavallarsi dei vari ispettori e corpi di polizia, che si finisce, poi, per perdere un po' il filo del discorso, ma la compattezza del film, rimedia alla grande. Niente da dire, quando vi sentite presi in giro dall'ultimo "capolavoro" che gira per le sale, fate una deviazione nel cinema coreano e, ve lo garantisco, non rimarrete delusi. Ottimo.
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