Regia di Hong-jin Na vedi scheda film
La notte di Seul è un caleidoscopio di luci e di vita in perenne movimento, i colori della città e il flusso continuo di automobili fotografano l'ennesima metropoli che non dorme mai, che si alimenta della sua stessa esistenza mostrando un umanità disp(e)arata che non si ferma davanti a nulla, formiche impazzite che corrono da una parte all’altra portandosi dietro il loro carico di sofferenza, di felicità, di amoralità, di follia pronta ad esplodere.
In questa notte che sembra eterna giovani donne si prostituiscono vendute da papponi senza scrupoli, mentre un anonimo serial killer le aspetta al varco per farle sparire per sempre, nel contempo poliziotti annoiati sorvegliano il sindaco in visita ad un mercato, devono preoccuparsi della sua sicurezza ma si fanno sorprendere da una torta di merda che un folle dalla buona mira piazza dove non dovrebbe.
Ma la notte di Seul non può fermarsi, ha ancora molto da raccontare…
Joon-ho è un ex poliziotto cacciato per cattiva condotta, una volta combatteva il crimine ora lo alimenta visto che ha messo in piedi un buon giro di ragazze, ma gli affari non vanno bene e negli ultimi tempi due delle sue “dipendenti” sono misteriosamente scomparse, Joon-ho da rozzo uomo di malaffare qual è diventato si convince che qualcuno gli sta portando via il giro, gli toglie la materia prima da sotto il naso.
Ovviamente non può accettare un affronto del genere e così comincia ad indagare, il suo sarà un viaggio alla ricerca della verità, tra abomini travestiti da uomini, poliziotti inadeguati, burocrazia e l’immancabile opportunismo politico che domina una scena di crescente squallore, ma soprattutto il suo sarà un percorso doloroso di accettazione e consapevolezza, l’occasione di guardare oltre se stesso per scoprire le bassezze di un uomo che da tempo ha perduto ogni valore.
L’opera prima di Na Hong-jin è un film imperfetto e diseguale, che si giova di grandissimi momenti e di inopportune cadute di tono, tuttavia pur mancando di un fondamentale equilibrio narrativo The Chaser sorprende per la sua potente carica emotiva e per una messa in scena scattante e intensa, siamo chiaramente dalle parti del giallo investigativo ma come spesso accade nel cinema coreano definire rigidi parametri non può che risultare esercizio vano e chiaramente inutile.
Per molti autori asiatici il genere è una confezione standard nella quale inserire “elementi” di ogni tipo, alcuni azzeccati, altri meno, alcuni funzionali e significativi, altri decisamente fuori luogo, ci sono registi che riescono a miscelare il tutto con lodevole perizia e risultati sorprendenti (penso al grande Bong Joon-ho di Memories of Murder e Mother) e altri che invece pagano un dazio inevitabile, a maggior ragione se si tratta della loro opera prima.
Il film di Na Hong-jin non è esente da difetti ma mette in mostra spiragli di grande cinema, il regista costruisce un impianto thrilling che solo in apparenza richiama stereotipi occidentali, abbiamo è vero il classico serial killer ma la figura dell’assassino viene presentata con tonalità banali e anti-epiche, molto lontane dal fascino malato dei mostri cinematografici a noi più vicini.
Il film non ha bisogno di un villain dalla mente raffinata, di un killer fantasma ingegnoso e imprendibile, non serve perché la banalità del male a volte esprime una carica drammatica sufficiente a mantenere altissimo il ritmo e le emozioni, inoltre in The Chaser manca la figura positiva da mettere in naturale contrasto, il personaggio del protettore interpretato da un convincente Kim Yoon-seok troverà solo nel finale una spiraglio di umana virtù.
Tutto nasce per caso, dal rapporto non voluto con la figlia di una delle sue ragazze, sarà grazie al confronto con l’innocenza e la purezza della bambina che il protagonista prenderà finalmente coscienza di cosa è diventato, dei valori primari che ha perso da tempo, a quel punto cercherà disperatamente una redenzione, una salvezza, un appiglio per evitare il baratro, ma questo non gli verrà concesso e Joon-ho pagherà il prezzo dovuto.
The Chaser è un film dall’anima nera e pessimista, il viaggio nell’orrore notturno di Seul ci lascia un solo barlume di speranza, una fievole luce di candela nel buio più pesto, in questo mondo oscuro si agitano anime violente che vibrano martelli colorando le pareti sangue, non contenti espongono orrendi trofei nel variegato habitat di un acquario, salvarsi da tutto questo non è possibile, a volte resta solo lo sguardo perso nell’orrore che involontariamente si è contribuito a creare.
Grande successo in patria, da noi è uscito direttamente in home video, nonostante qualche sbavatura di troppo e una durata decisamente eccessiva The Chaser è un film dal grande impatto, l'opera di un esordiente dalle notevoli potenzialità.
Voto: 7.5
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