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Hunger

Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Hunger

di marco bi
8 stelle

Questo film del 2008 - storicamente necessario - premio opera prima a Cannes, non sarebbe mai uscito al cinema se McQueen (il regista) e Fassbender (Bobby Sands) non fossero, nel frattempo, diventati famosi col pruriginoso "Shame" del 2011. La recitazione di Fassbender, dimagrito di 30 chili, direi che è da Oscar, ma non per tutti è un complimento.

Andare al cinema a vedere il film “Hunger” (fame) mi ha fatto male! E non tanto per il raffreddore rimediato a causa dell' aria condizionata fredda anche a Maggio, quanto per le immagini così realistiche, crude e violente, da rimanermi negli occhi per giorni e giorni… La storia è vera ed è rappresentata talmente bene da sembrare un documentario. Siamo nel 1981, in una prigione dell'Irlanda del nord, alcuni detenuti  appartenenti all' IRA, tra cui il carismatico Bobby Sands (Fassbender), al fine di ottenere il riconoscimento di "prigionieri politici" che comporterebbe loro diritti diversi dai comuni carcerati, iniziano lo sciopero dello sporco: sfasciano tutto il mobilio delle celle, inondano di escrementi liquidi i corridoi e con quelli solidi disegnano sui muri immagini astratte, ma i secondini prontamente rimandano l’urina dentro  e poi cercano di lavare le celle. Margaret Thatcher, in un comunicato radio d'epoca sottotitolato (scelta molto intelligente), respinge, con disumana freddezza, le richieste dei detenuti...forse la sua demenza senile, ora conclamata, si avvicinava. Ai detenuti non rimane altro che l’estrema arma… lasciarsi morire di fame. Una delle tante scene scioccanti: nei parlatori una donna in visita al suo uomo gli passa un grosso involucro cilindrico estratto velocemente dalla vagina, prontamente il carcerato lo nasconde, inserendoselo nel retto. Anche i secondini sono vittime, costretti dai politici ad essere duri con i rivoltosi, e alcuni di loro pagano con la vita. Solo gli infermieri, al cospetto del corpo magro, piegato e piagato, di Sands (aveva solo 27 anni) ridotto al lumicino a causa delle malattie da denutrizione, come di fronte al Cristo, avranno un po’ di pietà e lo tratteranno con il rispetto e la delicatezza dovuti. Praticamente senza dialoghi, ma quando ci sono, sono incredibilmente sorprendenti per l'intensità e la precisione, mi riferisco al fitto scambio di idee, che dura il tempo di fumare tre sigarette, dove l'umano e motivato prete del carcere vuole far desistere (senza successo) Bobby Sands dai propri propositi. Opera essenziale, scarna, i colori sono smorti, la musica è giustamente assente, in compenso si sentono tanti rumori: colpi di manganelli, ossa che si rompono, urla disumane… mai visto niente di simile, un pugno nello stomaco! Questo film del 2008 - storicamente necessario - premio opera prima a Cannes, non sarebbe mai uscito al cinema se McQueen (il regista) e Fassbender (Bobby Sands) non fossero, nel frattempo, diventati famosi col pruriginoso "Shame" del 2011. La recitazione di Fassbender, dimagrito di 30 chili, direi che è da Oscar, ma non per tutti è un complimento..., diciamo allora, semplicemente, che un attore meglio di così non  può fare.

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