Regia di Ruben �stlund vedi scheda film
Un uomo rimane ferito a un occhio dall'esplosione di un fuoco d'artificio; due ragazzine si ubriacano e trascorrono la notte in giro per la città, non senza pericoli; un ritrovo fra amici maschi sfocia per scherzo in una violenza sessuale; un'insegnante delle elementari denuncia un bidello, colpevole di avere schiaffeggiato un bambino irrequieto; l'autista di un bus turistico ferma la corsa a causa di un'apparente inezia.
Involuntary, traduzione corretta dell'originale svedese De ofrivilliga, è un titolo francamente ostico: cosa ci sia di involontario nelle storie che si intrecciano attraverso il film è piuttosto oscuro, così come sembrerebbe essere il significato di fondo della pellicola. Opera seconda di Ruben Ostlund, a quattro anni di distanza da Gitarrmongot, il film è a tutti gli effetti semplicemente uno spaccato per episodi che va a raccontare l'incontenibile euforia degli svedesi per l'arrivo della primavera; la costruzione narrativa nella sceneggiatura dello stesso regista e di Erik Hemmendorff procede con pochi indizi e ritmi blandi, quantomeno nella prima parte. La seconda riesce più facilmente digeribile e, una volta intuite le microtrame dei vari segmenti, la visione risulta assolutamente piacevole. A testimonianza delle ambizioni autoriali che stanno dietro al lavoro, Ostlund non fa nulla per venire incontro al pubblico neppure dal punto di vista formale: la camera è fissa quasi per la totalità del film, personaggi e azione spesso escono dall'inquadratura e lunghi (in termini di secondi) stacchi neri separano i vari paragrafi in cui l'opera è suddivisa. Efficaci gli interpreti, fra i quali non spuntano nomi di rilevanza internazionale: Villmar Bjorkman, Leif Edlund, Linnea Cart-Lamy, Sara Eriksson, Lola Ewerlund, Hanna Lekander, Olle Liljas, Simeon Nordius. 5/10.
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