Regia di Bouli Lanners vedi scheda film
Le campagne del Belgio sono praterie da western e i cieli sono da cartolina: ci sono scorci interessanti in questo piccolissimo film, zero budget, durata 85’. Manca però un po’ di verve, che avrebbe fatto venire più voglia di appassionarsi al viaggio senza destinazione di una coppia di uomini alla deriva. Uno è una sorta di Big Lebowsky (Bouli Lanners, anche regista), stessi capelli, vestito peggio, ma meno simpatico e meno drugo; l’altro è un ragazzetto unto e bisunto, drogato senza speranza e senza famiglia. Si conoscono per sbaglio, perché il tossico rimane sotto il letto nell’appartamento del ciccione che voleva derubare di chissà che cosa. Insieme s’imbarcano su un’arrugginita Chevrolet del ’79 e partono per chissà dove, alla ricerca dei pezzi da rimettere insieme di un’esistenza bislacca e senza orizzonti. Segue amabile cazzeggio on the road, solo a tratti sapido, con i due drop out che incontrano gente borderline e vivono situazioni folli. Un turista nudista, il bagno nel fiume, un cane che piove da un ponte. Trovano persino il sistema per non addormentarsi alla guida (legare i capelli al tetto dell’auto per reggere la testa), ma non ritrovano se stessi. Premiato a Cannes 2008 alla Quinzaine.
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