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Le dernier maquis

Regia di Ameur-Zaimeche Raba vedi scheda film

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La recensione su Le dernier maquis

di leporello
7 stelle

Interessante ed intenso. Bello l'incrocio tra spiritualità/religione e rivendicazioni umano/sindacali, dove la giustizia di Dio e quella degli Uomini, partendo dalla dimensione più profonda (la location del film è un'azienda che produce bancali, cioè la base in legno di ogni commercio prima ancora che possa chiamarsi danaro) si approcciano l'un l'altra mirando ad una confluenza che, apparentemente improponibile e di fatto irrealizzata, tenta di spiegarsi sfociando nelle scene della liberazione della nutria che diventa improvvisamente uccello dotandosi impropriamente (miracolosamente???) delle ali della libertà, o nel varco aperto nella rete metallica di protezione attraverso il quale, senza successo, l'Anima tenta di evadere, o di evolvere.


L’Islam si sforza, l’uomo si sforza, e anche Dio, nel suo non-piccolo, fa la sua parte.

 Lo sforzo di Rabah Ameur-Zaïmeche merita considerazione, riflessione, magari provando a fermarsi un attimo chiudendo gli occhi (una bestemmia, sembrerebbe, per chi “guarda” un film) nella scena in cui i canti di invito alla preghiera salgono ai timpani dell’assemblea degli operai, che è poi l’assemblea di Dio, che è tanto la nutria libera, quanto la pistola puntata verso i Fratelli nell’esercizio della Redenzione (im)possibile.

 

Ottima la recitazione “dilettante” del cast.

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