Regia di Radu Muntean vedi scheda film
come una tranquilla vacanza con moglie e figlio possa trasformarsi in un pericoloso rendiconto. c'è una sorta di ansia che aumenta per tutto il film. si ritrovano due amici carissimi e dalla cena in cui la moglie col figlio, si è sentita tagliata fuori, scatena una scenata al marito rientrato presto. il lavoro all'estero, e un'insanabile scontentezza nonostante la giovane età che non riesce a far vedere le cose rosee. bogdan, chiamato boogie dagli amici, si rituffa nella notte con gli amici, per sfuggire ad una conversazione finita male. una località di mare decaduta fa da sfondo a questo ritrovo inaspettato che non fa altro che presentare conti, per ritrovarsi al mattino girovagare all'alba di fronte a quella che forse era la villa di ceausescu. purtroppo a causa dei sottotitoli in inglese mi sono perso qualcosina, ma il senso di intimità ritrovata è profonda e vera. bogdan fuma due sigarette e ci scappa pure un rapporto orale con la puttana affittata per la notte con gli altri due, ma al mattino, con la moglie tra i chiarimenti e le scuse soffuse per non svegliare il bambino, si confesseranno solo le due bionde. c'è un senso di malinconia infinita in quella scena in cui i due amici di bogdan imitano i versi dei pavoni arrampicati sul cancello della "villa di ceausescu". un senso di libertà trovata nel lavoro all'estero, ubriachi e stanchi parlano di ceausescu come quando si parla di dracula e non di vlad tepes; una leggenda lontana, uno spauracchio o una storiella di paura che veniva raccontata loro dalle madri quand'erano piccoli. il mattino quando bogdan è pronto per andare a letto e dormire un pò, arriva adi il figlio. la vita riprende esattamente dove si era interrotta la sera prima, solo con qualche ricordo in più.
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