Una famiglia nella quale dei piccoli segreti sono divenute delle grandi menzogne tenta disperatamente di restare unita e, per evitare di dover affrontare prove e responsabilità troppo pesanti, rifiuta di guardare le cose come stanno e riconoscere la verità. Ma la negazione della vertià è un metodo sufficiente per riuscire a sopprimerla?
Note
Al terzo film, Nuri Bilge Ceylan conquista a Cannes la Palma per la migliore regia. Prigionieri di un teorema determinista, i protagonisti del film vengono meno come corpi per affermarsi come idee (del regista, ovviamente). Per quanto sensuale ed elegante, Le tre scimmie è cinema purtroppo chiuso su se stesso.
Ognuno dei quattro personaggi del film ha avuto la sua possibilità di essere diverso e, come si dice a volte con la retorica che sempre soccorre a decorare scenari altrimenti miserabili, “di prendere in mano la propria vita”.
Non l’ha usata, ognuno ha sbagliato e poi ha scelto di girarsi da un’altra parte.
Le tre scimmiette che da quattro secoli si tappano bocca, occhi e orecchie con le zampe anteriori (si dovrebbe forse dire mani?) nel santuario Shintoista di Tosho-gu a Nikko, sono le guardiane del sonno eterno dello Shogun Tokugawa, Ieyasu.
Dalla loro cornice di legno invitano i visitatori a non vedere, non sentire e non parlare al diavolo, ricordando loro la saggezza di quel signore… leggi tutto
Se il pirata della strada è un uomo politico in calo di consensi elettorali, può capitare che sia il suo autista a doversene prendere la colpa per evitare lo scandalo e farsi, dietro lauto compenso, la galera al posto del padrone. Ma se poi le cose si complicano, se di mezzo c'è una storia di tradimenti, un figlio risentito e un altro morto in tenera età, allora può darsi che la storia… leggi tutto
Un politico investe di notte un pedone e chiede al suo autista di prendersi la responsabilità in cambio di denaro: le elezioni sono alle porte e deve evitare lo scandalo. L’uomo accetta e passerà nove mesi in carcere mentre il suo datore di lavoro onora il debito ma allo stesso tempo inizia un flirt con sua moglie. Quando uscirà dovrà affrontare quelle che ormai…
Un politico importante investe una persona con la sua macchina. Il suo autista, in cambio di soldi, decide di dichiararsi colpevole scontando la pena al suo posto. Ma mentre sarà in galera sua moglie e suo figlio andranno incontro al disastro totale.
Nuri Bilge Ceylan - già regista del notevole Uzak - mette in scena un dramma lento, efficace soprattutto nella prima parte…
In una Turchia dai cieli plumbei si consuma il dramma di una famiglia in forma strettamente privata con dialoghi crudi ai limiti di una incomunicabilita' che ricorda Antonioni.Non c'e' redenzione,c'e' solo dramma e davanti una strada senza redenzioni.Ennesimo capolavoro di Ceylan.Imperdibile.
Le tre scimmiette che da quattro secoli si tappano bocca, occhi e orecchie con le zampe anteriori (si dovrebbe forse dire mani?) nel santuario Shintoista di Tosho-gu a Nikko, sono le guardiane del sonno eterno dello Shogun Tokugawa, Ieyasu.
Dalla loro cornice di legno invitano i visitatori a non vedere, non sentire e non parlare al diavolo, ricordando loro la saggezza di quel signore…
Relazione primaria, assoluta: parlare del rapporto, nel cinema come ovunque, tra il padre e il figlio maschio (o i figli se più di uno) significa aprire un elenco sterminato. Abbiamo atteso a lungo prima di affrontare…
Se il pirata della strada è un uomo politico in calo di consensi elettorali, può capitare che sia il suo autista a doversene prendere la colpa per evitare lo scandalo e farsi, dietro lauto compenso, la galera al posto del padrone. Ma se poi le cose si complicano, se di mezzo c'è una storia di tradimenti, un figlio risentito e un altro morto in tenera età, allora può darsi che la storia…
Il silenzio, che, nella filmografia di Ceylan, è il delicato rumore dei pensieri, si mescola qui al fango dell’omertà e della vigliaccheria. Le tre scimmie non vedono, non sentono, non parlano per paura della verità, o, peggio, per la convenienza della menzogna. La disgregazione dei rapporti affettivi che - dopo essere stata più volte evocata da lontano,…
VOTO : 6/7.
Il regista turco Nuri Bilge Ceylan continua il suo percorso artistico (qui è al suo terzo film) proponendo un prodotto esteticamente notevole, ma anche un po’ criptico, seppur meno di quanto fatto in precedenza (qui c’è comunque più storia).
Un uomo politico investe ed uccide un passante e, per non finire in prigione, convince, proponendo una…
Vite apparentemente normali, persone ordinarie, tutto scorre all'insegna della tranquillità. Ma la macchina da presa indaga, la storia fa il suo corso e appaiono le prime ombre: è il passato che chiama. Scomode…
Erano 5 anni almeno che non frequentavo una sala cinematografica per vari motivi.In questo 2008 ho ricominciato a riprendere le sane vecchie abitudini mai dimenticate.Questa playlist non vuol essere una classiifica dei…
Gruppo di famiglia(disgregata) in un interno(o poco più).Premio per la miglior regia a Cannes questo film oltre per gli indubbi meriti formali colpisce per la densità emotiva delle tematiche che affronta.Un politico uccide un uomo investendolo e per non avere conseguenze sulla sua candidatura convince il suo autista a incolparsi del crimine(si prevedono al massimo 9 mesi di carcere) dietro…
Visivamente magnifico. La scelta e l’elaborazione delle immagini fanno di questo film un piccolo gioiello. Le inquadrature sono di una bellezza quasi pittorica, con cieli nuvolosi e cupi, campi d’erba accarezzati dal vento, scorci vertiginosi di palazzi, splendidi contrasti di luci e ombre. Quello di Ceylan è un estetismo ricercato, rigoroso, ma mai fine a se stesso. Più che con i…
Vivisezione di un interno turco. Un potente politico uccide per sbaglio un uomo e convince il suo autista a incolparsi al posto suo in cambio di denaro per poi diventarne l’amante della moglie. Il gruppo famigliare si sfalda così in un reticolo di disperata incomunicabilità e incomprensione. Annegata in una fotografia digitalizzata ed estetizzante si compie l’amorale disfacimento della…
Un film d'autore nel vero senso del termine. Le tre scimmie, come Uzak seppur con minor efficacia, rappresenta vero e proprio cinema alla stato puro. La forza dell'immagine come espressione del mondo interiore dell'uomo della sua miseria della sua contraddittoria essenza. L'inquadratura fissa e insistita è importante e mai gratuita, perchè diventa spesso una soggettiva carica di un…
Al terzo film, Nuri Bilge Ceylan conquista a Cannes la Palma per la migliore regia. Un risultato notevole per la cinematografia turca che nella testa del grande pubblico si era fermata dalle parti di Yilmaz Güney (e di Serif Gören). Anche con Le tre scimmie, Ceylan continua nella sua crudele e disincantata vivisezione dei rapporti umani. Un politico investe e uccide un uomo in piena campagna…
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Commenti (4) vedi tutti
Ognuno dei quattro personaggi del film ha avuto la sua possibilità di essere diverso e, come si dice a volte con la retorica che sempre soccorre a decorare scenari altrimenti miserabili, “di prendere in mano la propria vita”. Non l’ha usata, ognuno ha sbagliato e poi ha scelto di girarsi da un’altra parte.
leggi la recensione completa di yumeCupo, triste e lento.
commento di Aiace68Mi ha annoiato. Non ne ho afferrato il messaggio.
commento di rnuceraPiuttosto noioso
commento di fornarolo