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Cash Truck

Regia di Nicolas Boukhrief vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Cash Truck

di alan smithee
8 stelle

Si si, un gran bel polar come quelli anni '70 di Alain Corneau, come quel Police Peyton 357 con Montand/Signoret/Sandrelli che da bambino mi apri' la mente e contribui' (insieme a qualche altro tosto titolo) a creare in me la Passione (con la "p" maiuscola) per il cinema. Ho scoperto questo gioiellino sfogliando giorni addietro le pagine di Film Tv sulla programmazione televisiva, e me lo sono procurato soprattutto per la presenza (invero in un ruolo di contorno, pur se fondamentale) di Jean Dujardin, attore dell'anno ed in odore di Oscar. Ed e' stata una sorpresa per tensione, spietatezza, adrenalina che prende lo spettatore gia' dall'inizio. Le vicende di un misterioso individuo - solitario, problematico e sofferente di tremori improvvisi e preoccupanti, nonche' afflitto da paure, segreti non ben svelati risalenti certamente ad un drammatico passato - che si fa assumere presso una societa' di trasporto valori - ha tutte le caratteristiche per avvincere per tensione, violenza, crudezza delle situazioni. Il protagonista interviene nel momento di maggior tensione da parte dei dipendenti della societa' di trasporto, afflitta sempre piu' da sanguinosi episodi di assalto ai convogli blindati, e nel periodo cruciale in cui le trattative per la cessione della maggioranza societaria ad una societa' multinazionale che ne sacrifichera' probabilmente molte risorse. Inutile raccontare altro, conviene prendere visione del bel film e lasciarsi avvincere da questa vicenda pulp che trasuda sangue in un susseguirsi di agguati come in una moderna caccia alla diligenza.
Boukhrief e' autore di almeno altri tre lungometraggi che sto per procurarmi - in francese e senza sottotitoli: una sfida per me non troppo facile (mi faciliterebbe molto almeno il sottotitolo in francese) ma che non voglio certo perdere: e' fantastico scoprire un nuovo autore, o uno che non si e' potuto conoscere prima; seguire la cronologia della sua opera, apprezzarne stile e linguaggio, caratteristiche ed ossessioni.
Peccato per il titolo italiano, che poi e' espresso in inglese; quello francese (Le convoyeur) e' meraviglioso e piu' pertinente, in linea con certi bei film americani anni '70 di Don Siegel, oltre che ai celeberrimi polar francesi gia' citati.

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