Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Anomala pellicola di Hitchcock, che si colloca cronologicamente tra i capolavori L’uomo che sapeva troppo e La donna che visse due volte. Non un thriller tout court, ma la suspense come al solito non manca. L’iniziale curiosità di seguire il doppio binario di verità (Manny Ballister è un brav’uomo o un ladro? È forse un inconsapevole cleptomane? La polizia vuole incastrarlo? C’è qualche sporco gioco di potere dietro la sua incarcerazione?) crea la tipica tensione hitchcockiana, che si mantiene alta per buona parte del film, fino a quando la maestosa sovrimpressione di due scene svela magicamente l’arcano.
Da segnalare il cast, con una Vera Miles poco adoperata ed un Henry Fonda che ha il phisique du role, col suo grugno da cane bastonato che non sai mai se finge diabolicamente o è una vittima del destino infame. Montaggio di straordinario valore. Le musiche di Hermann al solito puntuali.
Per quanto atipico, un film riuscito, anche se certamente non nella top ten di Hitchcock, che stavolta appare in apertura, a presentare un film, dice lui, che dimostra come la realtà a volte sia molto più perfida di molte storie inventate. Realtà o finzione, il tocco del maestro è sempre vincente.
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