Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Uno dei film di Hitchcock più anomali del suo periodo americano, e nemmeno uno dei più citati, nonostante l'ottima interpretazione di un Henry Fonda denso e introspettivo, "Il ladro" ( il titolo originale,"L'uomo sbagliato" come spesso accade, era ben migliore però) è un film drammatico, non un thriller: la tensione nasce dall'interrogativo posto allo spettatore sul come il protagonista, per disgrazia indicato come il rapinatore che da un pò imperversa nella città in cui il film è ambientato, riesca a sopravvivere all'improvvisa e tragicamente paradossale situazione venuta a crearsi, e se verrà scagionato dall'infamante e assurda accusa. In un'America grigia, poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, la situazione economica è poco felice (guardate anche i muri del commissariato...) e a scivolare in un baratro ci si mette poco: in più, sottolinea Hitch, che compare appena prima dei titoli di testa, se chi deve stabilire la verità si basa su indizi e supposizioni, la fallibilità di un sistema è conclamata e attuabilissima. Dramma morale intenso, non sarà tra i picchi della filmografia di un grandissimo del cinema, ma oltre cinquant'anni dopo la sua realizzazione resta un ficcante apologo sul diritto di chiunque a essere giudicato solo su prove fondate, al di là di ogni ragionevole dubbio, o irragionevole presunzione ed ignoranza.
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