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Il ladro

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Il ladro

di Alvy
10 stelle

 

Lo dico? Lo dico: è questo il film più teorico di Hitchcock.

 

Solitamente siamo portati a pensare che i film più compiutamente teorici di Sir Alfred siano Nodo alla gola, La finestra sul cortile o La donna che visse due volte. Sicuramente è così e sarebbe impensabile negarlo, dal momento che parliamo di capolavori immensi che hanno segnato la storia del cinema.

 

Ma Nope, Rear Window e Vertigo sono film ANCHE teorici. Le riflessioni propriamente sovrastrutturali non sovrastano l'intreccio thriller o mystery che viene ugualmente portato avanti senza compromessi o cedimenti secondo le solite tappe narrative (incidente scatenante, peripezie, aiutanti e oppositori, oggetti risolutori, Spannung, scioglimento: il tutto talvolta mescolato ad un'anima melo).

 

Il ladro, invece, è un film ESCLUSIVAMENTE teorico. Non è thriller, non è noir, non è legal, non è melo. Ma non è neanche dramma ispirato a storia vera, come il maestro del brivido in persona tiene a specificare all'inizio del film. Venderlo come tale era sicuramente utile per il suo pubblico nel 1956 ormai abituato ad uno sfolgorante Technicolor (usato da Sir Alfred nei suoi 5 film precedenti: Il delitto perfetto, La finestra sul cortile, Caccia al ladro, La congiura degli innocenti, il remake di L'uomo che sapeva troppo) e disorientato dal ritorno al B/N (che avrebbe conosciuto un'ultima - epocale - sortita quattro anni più tardi in Psycho).

 

Hitchcock scarnifica completamente la componente narrativa e, ben prima che le nouvelle vague sconvolgessero mezza Europa con l'elogio della non linearità, realizza un duro e puro studio di caratteri. Il classico innocente hitchcockiano che deve dimostrare la propria estraneità ai fatti non è più interessante nel suo dimenarsi tra ambienti diversi, luoghi diversi, personaggi più o meno loschi e attrazioni romantiche più o meno folli. Al contrario, è interessante nella sua verità documentaria. In altre parole: cosa accadrebbe ad una persona normale (persona vera, quindi non un personaggio da thriller o da noir) se fosse scambiata per un ladro e se tutte le prove indiziarie con tanto di testimoni oculari conducessero a questa convinzione? Cosa accadrebbe ad un classico maschio di mezza età degli anni Cinquanta con moglie e figli piccoli?

 

Che il protagonista sia innocente è chiaro sin dal titolo originale (The Wrong Man) e non è interessante come il film, dopo 105 minuti, pervenga narrativamente allo scioglimento. Non è quello il punto.

 

Il punto è usare la macchina da presa per concentrarsi su tutta una serie di dettagli che terrorizzano l'uomo medio oggi come allora: manette, sbarre, finestre, cigolio delle porte, sguardi severi da parte del prossimo, destino avverso (il fogliettino di carta identico a quello del vero colpevole; la sparizione di coloro che potevano fornire alibi), terrore nel vedere il proprio mondo crollare. Il terrore di chi non sa rispondere alla domanda "perché tutto questo sta succedendo proprio a me?"

 

Henry Fonda è perfetto nel suo candore quasi mitico. Non è il buon uomo della porta accanto alla James Stewart né l'eroe cool e virile alla Cary Grant. Persino un uomo insopportabilmente perfetto come il protagonista di questo film può essere scambiato per un ladro, quindi ciò che il film racconta può succedere a tutti noi.

 

Può succedere a tutti noi che un evento esterno casuale e, per di più, immeritato ci obblighi a fare i conti con esistenziali incertezze come il crollo del tetto coniugale e la distruzione di un equilibrio domestico e affettivo faticosamente costruito negli anni. L'esaurimento nervoso della moglie Vera Miles non solo è la visualizzazione di tutto questo ma è anche la spia di un malessere che attende solo un evento traumatico per emergere con tutta la sua forza. Evento traumatico che può fare capolino nella nostra vita da un momento all'altro. E anche qui torna la domanda: "perché tutto questo sta succedendo proprio a me?"

 

Quanta paura abbiamo di porre a noi stessi questa domanda?

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