Regia di Brian De Palma vedi scheda film
"Hi, Mom!" è il terzo lungometraggio di Brian De Palma, ed il secondo in cui Robert De Niro ne è il protagonista. Un De Niro forse un po' impacciato ma gogliardo e bello vivace, che regge bene per tutto il film. Interpreta Jon Rubin, il reduce del Vietnam che probabilmente è lo stesso protagonista di Ciao America, appena tornato dalla guerra a New York dove cerca un appartamento in cui stare. La scelta ricade su una stanza poco confortevole e costosa ma egli accetta solo per un motivo: la vista sul palazzo di fronte che gli offre la finestra. L'intento di Jon è presto scoperto, infatti comincia a piazzarsi lì e a spiare i condomini al di là della strada col suo binocolo. Così incontra un produttore di film porno interessato al suo progetto di riprendere le persone a loro insaputa. Tra le altre cose vede una ragazza sola e triste e decide così di presentarsi da lei fingendo di aver preso un appuntamento tramite un'agenzia d'incontri, riuscendo a conquistarla in breve tempo. Il suo piano sta per essere portato a termine ma mentre Jon e Judy (Jennifer Salt) stanno avendo un rapporto, la cinepresa che era fissata sull'obiettivo della camera della ragazza, comincia ad incrinarsi e a riprendere la scena di un maschio nudo che posa per le foto di una pubblicità. Fallito miseramente il piano, Jon decide improvvisamente di fare l'attore e riesce ad essere ingaggiato da una compagnia teatrale di radicali, che mettono in scena un certo spettacolo, "Be Black Baby", nel cui cast fa parte anche il maschio di qui sopra. La storia di Jon si intreccia così con questo gruppo a cui prima De Palma aveva dato spazio con delle riprese amatoriali che invece non sembravano avere un senso in relazione al film. Lo strano spettacolo ha successo ma a Jon viene in mente di metterlo in scena direttamente nelle case di chi "se ne sta seduto sulle sedie con una pipa leggendo il New York Times", facendo saltare in aria un palazzo. Lo stesso Jon, in divisa militare, viene intervistato a proposito della tragedia da un giornalista, trovando l'occasione per ribadire la crudeltà della guerra del Vietnam e la frustrazione che provoca in risposta ad uno psicologo interpellato poco prima, e per, alla fine, salutare sua mamma, in un lampo comico geniale, che fa anche avere un senso al titolo del film. La scena finale forse vale più di ogni altra la visione di un film che sì mette in mostra il talento di De Palma, ma che risulta a tratti discontinuo e poco sviluppato anche se la durata di soli 87 minuti rende la visione paicevole e mai noiosa.
p.s. nell'intervista finale un altro lampo comico è la dichiarazione di Jon sul fatto di essere stato un esperto di demolizioni in Vietnam, proprio sotto le macerie del palazzo crollato.
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