Regia di David Slade vedi scheda film
Gli sconosciuti non dovrebbero mai parlare alle ragazzine. Questo sorprendente esordio di David Slade mette in panico lo spettatore, lo irrita e non gli lascia scampo. Oserei dire meraviglioso, particolarmente per il crescere continuo della tensione, è un vero peccato che presenti comunque qualche imprecisione. Probabilmente ciò che condiziona il lungometraggio è la poca credibilità, per non parlare di determinati dialoghi, a volte assurdi. Ciononostante rimane ugualmente un film intenso, profondo e meccanico. Tralasciando il difetto principale, il film riesce ad affrontare, con coraggio e crudeltà, il tema della pedofilia. Il film presenta senza esitazioni l'ingiustizia che ci circonda, il fastidioso peso che ci affligge quando compiamo un errore, il pensiero fisso che tormenta le nostre menti malate. L'aggressività della natura umana, preferire la morte alla responsabilità. Slade riesce a confonderci, portandoci ad avere tanti dubbi e porci persistenti domande, fino ad una conclusione. Rabbrividente e penetrante, poteva indubbiamente raggiungere livelli maggiori.
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