Regia di Cao Hamburger vedi scheda film
Coprodotto da Fernando Mereilles nel 2006 e presentato a Berlino nel gennaio 2007, arriva solo ora nelle nostre sale L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza. Un racconto di formazione all’ombra dei Mondiali di Calcio di Messico ’70 (dove i carioca ci batterono 4 a 1 in finale), ma anche degli anni di piombo brasiliani che iniziarono in quello stesso periodo. È dal clima politico che fuggono i genitori del giovane Mauro, lasciando il bambino al nonno, a loro insaputa appena deceduto. Mauro, prossimo all’adolescenza, si trova in un appartamento deserto e sarà aiutato dalla comunità ebraica del quartiere multietnico di Bom Retiro a San Paulo. Qui pare quasi che nessuno parteggi per il regime tranne i poliziotti e il film rischia di scivolare nella melassa o nel risaputo, ravvivato solo occasionalmente da sprazzi di vitalità del giovane protagonista. Non una brutta pellicola, ma per quale pubblico fuori dal Brasile, tolti i nostalgici del calcio che gli preferiranno gli Europei? Il film è preceduto dal corto di Francesco Vaccaro Lettera d’amore a Robert Mitchum, in cui Piera Degli Esposti legge una missiva scritta anni fa al divo sognando di incontrarlo (desiderio realizzatosi grazie alla Wertmüller): può fare tenerezza ma più probabilmente imbarazzo.
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