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Lasciami entrare

Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lasciami entrare

di angelina
8 stelle


"Nessuno li vide arrivare quando si trasferirono.
A dicembre,quando alla fine la polizia riuscì a rintracciare il trasportatore che aveva effettuato il trasloco,questi non aveva molto da raccontare.Nella sua agenda del 1981,aveva soltanto scritto: 18 ottobre Norrkoping - Blackeberg (Stoccolma).
Ricordava che si trattava di un uomo e di sua figlia,una ragazza carina.
La polizia gli raccontò quello che era successo,chi aveva portato nel suo camion.Sbarrò gli occhi e fissò l'appunto sulla sua agenda.
"Che mi venga un colpo..."
18 Ottobre Norrkoping - Blackeberg (Stoccolma)
Era stato lui a portarli lì.L'uomo e sua figlia.
Non lo avrebbe detto a nessuno.Mai. "
John Ajvide Lindqvist " Lat den ratte komma in " 2004

Blackeberg,periferia di Stoccolma,1981.
Oskar (Kare Hedebrant),un dodicenne timido e introverso vive con la madre divorziata in una di quelle palazzine decorose e anonime che compongono il sobborgo di Blackeberg.
Continuamente vessato,tra l'indifferenza generale,dal bullismo di  un gruppetto di compagni di scuola e incapace di reagire,Oskar coltiva la sua solitudine tra frustrazione e desiderio di vendetta.
In una gelida notte nordica,conosce Eli (Lina Leandersson),che è venuta ad abitare nell'appartamento a fianco,con un uomo anziano che pare non essere suo padre.
Eli è una dodicenne pallida e malinconica,che sembra non soffrire il freddo,emana uno strano odore ed esce soltanto di notte.
Tra i due adolescenti,entrambi,per ragioni diverse,solitari ed emarginati,nasce in breve tempo un affetto profondo,mentre nei dintorni si susseguono efferati omicidi.
Ma Oskar scopre presto che Eli è un vampiro e che,per sopravvivere,ha bisogno di procurarsi sangue umano.
Dall'affascinante romanzo omonimo di John Alvjde Lindqvist,adattato e in parte rielaborato,Thomas Alfredson crea un piccolo gioiello,sospeso tra romanticismo e horror,dove il rosso del sangue macchia la candida coltre di una neve che sembra ovatttare anche l'orrore,catturando la bellezza atipica di questa storia d'amore, tenera e crudele,tra un ragazzino introverso e disadattato e un'eterna dodicenne,in un contesto desolatamente inaridito e svuotato da slanci affettivi e vitali.
In un milieu sociale connotato da profonde solitudini,tra personaggi di contorno afflitti da alcolismo,manie ossessive,difficoltà di rapporti umani, e adolescenti che scaricano la loro aggressività repressa nel bullismo,Oskar ed Eli danno un senso alla loro (non)esistenza in un legame di struggente poesia,anche se segnato dalla cruenta violenza della morte.
Alfredson prosciuga in modo ammirevole il racconto da derive troppo crude o orrorifiche presenti nel romanzo,omette il lato brutalmente pedofilo del personaggio di Hakan (Per Ragnar),lasciando spazio soltanto alla sua folle e autodistruttiva dedizione nei confronti di Eli,in un'economia narrativa che va tutta a vantaggio dell'intensità della narrazione e del fascino misterioso e straniante delle atmosfere.
La storia d'amore di Oskar ed Eli è anche metafora del dolore di un'adolescenza ferita - "Io non esisto e nessuno può farmi qualcosa." - ,della difficoltà di interagire con un mondo adulto inaridito e non meno colpevole di chi è (con)dannata a nutrirsi di sangue per sopravvivere,"dove sangue e orrore devono piegarsi alla potenza dell'amore e alla voglia di vivere." (Morandini)
Di ammaliante fascinazione horror,la splendida sequenza della piscina,sintesi folgorante dell'intreccio tra violenza e mistero,orrore e suspense,e del legame simbiotico che unisce ormai per sempre Oskar ad Eli.
Impreziosito dalla bellissima fotografia di Hoyte van Hoytema  per la quale Thomas Alfredson,come ha dichiarato in un intervista,ha trovato ispirazione in alcuni quadri della pittura rinascimentale italiana, "Lasciami entrare" si conclude con un viaggio,simbolico congedo di Oskar dall'infanzia e dalle proprie paure,metafora di  crescita interiore,nella definitiva accettazione del suo amore per Eli.
"Stefan Larsson,controllore di treno sulla linea Stoccolma - Karlstadt,indicò la valigia sulla rastrelliera.Non se ne vedevano più molte di quel tipo.Un vero...baule.
Il ragazzo nello scompartimento annuì e porse il suo biglietto.Stefan lo obliterò.
"C'è qualcuno ad aspettarti alla stazione?"
Il ragazzo scosse il capo.
Stefan chiuse la porta dello scompartimento e proseguì.Il ragazzo sembrava a posto,sembrava che sapesse quello che faceva.Se avesse dovuto portarsi dietro tutta quella roba,Stefan non avrebbe certamente avuto un'aria così felice...
Ma quando si è giovani è diverso
."

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